lunedì 1 giugno 2009

Resa dei conti sulla biomasse di Mafalda

Siamo ormai arrivati alla resa dei conti per quanto riguarda la centrale a biomasse di Mafalda. Sabato 6 e domenica 7 nel piccolo centro bassomolisano ci saranno le elezioni comunali, accomunate dal sindaco uscente, Nicola Valentini, promotore del "progetto Mafalda", a un referendum sull'impianto. Valentini aveva promesso alla cittadinanza una consultazione popolare sulla questione, ma poi, forse allarmatosi per la protesta montante, ha deciso di gettare il tutto nell'agone politico. Il furbo "democratico" (Valentini è del Pd), non si è però ripresentato davanti agli elettori come aspirante sindaco, ma ha optato per il basso profilo, candidantosi a consigliere comunale nella lista capeggiata dal giovane Paolo Di Iulio che, come è facile capire, sarà solo un burattino nelle mani di Valentini "the boss". A detta del candidato di centro-destra, Egidio Riccioni, avversario della "banda della biomassa", Di Iulio, consigliere nell'amministrazione uscente, è stato il più assenteista di tutto il consiglio comunale. Come a dire: a me non frega un cazzo, l'importante è esserci. Il ragazzo ha 27 anni, e anche se in politica c'è bisogno di rinnovamento non vedo proprio dove Di Iulio abbia acquistato le capacità per fare il primo cittadino di un, seppur piccolo, paese. In pratica, se eletto, sarà eterodiretto da "the boss" che proprio per questo ha scelto un personaggio di così bassa caratura politica. Speriamo solo che Montanari abbia convinto gli ultimi scettici sull'immane porcata che si sta realizzando a Mafalda. No alla biomassa. E non è un problema solo dei mafaldesi, ma di tutti i comuni del circondario, che potranno dire addio al tanto agognato sviluppo turistico, e all'ambiente sano nella quale ora vivono.