martedì 8 febbraio 2011

Spot Chrysler durante il XLV Super Bowl: per la prima volta Eminem presta il volto ad una pubblicità

Ma guardate un po' Marchionne come liscia il pelo al sentimento nazionale degli americani e in particolare agli abitanti della città di Detroit. Lo spot Chrysler è stato da record: mandato in onda durante il XLV Super Bowl, domenica, ha visto per la prima volta Eminem (nato e cresciuto a Detroit, città dove risiede la fabbrica della Chrysler) prestare il proprio volto alla pubblicità, ed è durato ben 2 minuti, quando da sempre gli spot durante la finale del campionato Nfl durano solo un minuto. E alla fine ben chiara la scritta: IMPORTED FROM DETROIT. Chissà quando il buon Sergio l'americano deciderà di fare uno spot della Fiat con alla fine: IMPORTATO DA TORINO. Beh, sarà un po' difficile, visto che ormai le auto la Fiat non le produce quasi più nel capoluogo piemontese. Un altro chiaro segno di come la testa dell'azienda si stia spostando sempre più oltre oceano. Sarà un bene per gli operai italiani? Chissà!

"Balzelli d'Italia". Fisco: le cento trappole per imprese e famiglie: guardate un po' in quanti modi lo Stato vi deruba. Leggere assolutamente

In Italia si sa, lo Stato è molto presente nella quotidianità dei cittadini. E spesso questa presenza non viene vista come una garanzia di cose fatte per bene, al contrario in molti casi lo Stato è inefficiente, sciupone e, cosa ancora più odiosa, ladro. Ho sempre avvertito la rapacità del nostro sistema fiscale: per studiare ho pagato delle tasse, per avere la patente, per fare uno stupido certificato, quando pago le bollette mi ritrovo spesso voci incomprensibili e che puzzano enormemente di fregatura, persino quando al bar bevo una cosa pago un'imposta allo Stato sugli spiriti. Prima di leggere questo report della Confesercenti, però, non sapevo davvero quanto il nostro paese somigliasse a uno staterello medioevale. Il cittadino italiano è taglieggiato, oppresso e depredato da uno Stato che, in sintesi, pretende molto ma poi, in fatto di servizi efficienti, da molto poco. Questi enormi introiti (in Italia la pressione fiscale è al 43,7 %, anche se nella realtà ce chi sostiene che superi il 50%) servono alla politica per continuare a fare spesa pubblica e, dunque, riprodurre dinamiche clientelari e di consenso. Pensate un po' se domani vi dicessero: va bene, eliminiamo qualche tassa inutile ma allo stesso tempo lo Stato non potrà più garantirvi alcuni servizi. Cosa pensereste? Naturalmente che è meglio avere dei servizi assicurati. Purtroppo però le cose non stanno così, perchè non c'è nessuna relazione tra questo enorme carico fiscale e la quantità e la qualità dei servizi offerti al cittadino italiano. Insomma, si potrebbero tagliare una marea di inique tasse, sia per i cittadini che per le imprese, ed avere, se solo lo si volesse, servizi maggiori e migliori. Ma purtroppo nel nostro paese la propaganda politica, di qualsiasi schieramento, ha fatto passare forte il messaggio che senza tasse possiamo rassegnarci a dover acquistare sul mercato un gran numero di servizi che oggi ci vengono offerti gratuitamente. Anche se in realtà li paghiamo, e molto profumatamente. Non c'è dunque da stupirsi se un numero sempre crescente di aziende italiane, in maniera del tutto legale, delocalizza la propria produzione in paesi dove c'è un regime fiscale e una strategia di sviluppo industriale e di ausilio alle imprese più conveniente. E' il caso della Svizzerra.

Leggete questo documento e fatevi un'idea su come si comporta lo Stato nei vostri confronti. A me l'unica definizione che è venuta in mente è: LADRO, LADRO, LADRO.


Ecco il documento redatto dalla Confesercenti. E' possibile anche scaricarlo in pdf e leggerlo sul proprio pc anche quando non siete connessi, basta clikkare su download. Per leggere più comodamente il documento su questa pagina clikkare su fullscreen. Buona incazzatura.

2011bestiariofisco

lunedì 7 febbraio 2011

"Spazzatura", la nuova inchiesta di Presa diretta. Perchè ci facciamo così del male?

Impotenza, rabbia, dolore, profonda tristezza. Sono alcuni dei sentimenti che ho provato guardando questa inchiesta. Tristezza per una nazione, e non un paese che indica solo un luogo geografico, che non esiste più, e che forse non è mai esistita, affogata tra i soprusi, il malcostume e l'atteggiamento mafioso che riguarda tutti noi quando chiudiamo gli occhi davanti allo sfacelo della nostra società. I rifiuti a Napoli e in Campania, la 'ndrangheta in Calabria o il ricco nord che riempie il corrotto sud di scorie tossiche, sono problemi che non riguardano solo le ristrette aree geografiche in cui sussistono direttamente. Sono l'apoteosi del fallimento di una nazione, persone che non convivono più in maniera sana. Non ho più speranze. O meglio, vorrei averne, ma razionalmente non vedo come si possa rimediare a questo sfacelo che ripeto: RIGUARDA TUTTI COLORO SONO NATI E CRESCIUTI IN QUESTO PAESE DI MERDA. Tanto per onorare il 150° genetliaco della nostra amata patria.


Video Rai.TV - Presa Diretta 2010 - Spazzatura

mercoledì 2 febbraio 2011

Kevin Warwick, il primo uomo cyborg. L'inevitabilità dell'integrazione uomo-macchina



Se non si è mai sentito parlare di Kevin Warwick, professore di cibernetica all'università di Reading (UK), probabilmente leggendo il titolo di questo post la prima cosa che verrà in mente sarà: "fantascienza". Ma ascoltandolo e venendo a conoscenza di ciò che ha già realizzato, il giudizio sulla possibilità che un giorno tutti avremo sul nostro corpo impianti tecnologici cambia drasticamente. E' un mio vecchio pallino, naturalmente non supportato da conoscenze scientifiche , quello che vede il prossimo step dell'evoluzione umana possibile solo con una completa integrazione con le macchine. Biologicamente l'uomo ha poche possibilità di evolversi ancora, ma tutto ciò potrà accadere utilizzando il proprio ingegno e la tecnologia. Sò che sembra davvero una cosa irrealizzabile o, al massimo, lontanissima nel tempo, ma se pensate al progresso scientifico-tecnologico degli ultimi venti anni vi renderete conto che il tempo che impiega la scienza ad evolversi è molto inferiore rispetto al tempo che impiega la società ad assorbire le novità. Con questo non voglio dire che diventare tutti dei cyborg sia un futuro auspicabile, al contrario, trovo che ci siano molti punti oscuri in questa prospettiva. Penso invece che sia inevitabile che tutto ciò accada. Si, inevitabile. Con buona pace dei dilemmi etici e religiosi. Per quanto riguarda le considerazioni di merito, sulla bontà di questa prospettiva o meno, mi sembra troppo presto averne di ben ponderate. Dieci, venti anni? Aspettiamo, e chi vivrà vedrà.



La trasmissione Mistero, in onda su Italia1, incontra Kevin Warwick





Intervista a Kevin Warwick tratta dal programma radiofonico Moebius (Radio24)