giovedì 29 settembre 2011

Piccolo dizionario della crisi; per meglio districarsi tra le nebbie dell'informazione al tempo della (sempre) grande depressione


Una piccola raccolta fatta in rete dei termini maggiormente utilizzati in questi mesi/anni di crisi dai media. Una vera e propria valanga di vocaboli tecnici fra cui è difficile districarsi senza un minimo di conoscenza. E senza neanche la consapevolezza del fatto che ci stanno togliendo tutto è davvero la fine.

ADVISER: Termine inglese che significa consigliere, consulente, promotore. Viene comunemente usato nel gergo finanziaro italiano, sia a proposito della consulenza privata alle famiglie sia nel caso dell'assistenza al management delle società che intendono compiere operazioni di fusione, di acquisizione, o di vendita sul mercato

ASSET: termine inglese che si può tradurre con beni materiali o immateriali di un'impresa.

AUTHORITY: Termine inglese che significa Autorità e che è entrato nel comune linguaggio finanziario italiano. Si tratta degli organismi pubblici, ossia introdotti per legge e i cui vertici sono di nomina governativa, che hanno la funzione di controllare e sovraintedere alla operatività delle società o enti privati e pubblici che operano sul mercato bancario, degli investimenti, delle imprese e del risparmio. Sono anche detti enti di vigilanza e il loro numero, in Italia, è un record europeo: Banca d’Italia (sulle banche), Consob (Borsa), Isvap (assicurazioni), Covip (Fondi pensione), Privacy, Antitrust e Risparmio (quest'ultima è prevista ma non è ancora operativa nell'ottobre 2007).

AZIONI: è un titolo che rappresenta una quota della proprietà di una società (a differenza delle obbligazioni che sono una sorta di prestito). Le azioni vengono quotate in borsa e possono essere nominative o al portatore.

BCE: Banca centrale europea, che ha sede a Francoforte (Germania). Definisce e attua la politica economica e monetaria dell'Unione europea, fissa il tasso ufficiale di sconto che vale per tutti i Paesi membri e garantisce la stabilità dei prezzi. Il presidente è Jean Claude Trichet.

BANCA D'AFFARI: è un istituto di credito che, diversamente delle banche commerciali, non permette depositi, ma offre servizi di alto livello e specula con elevato rischio. Le banche d'affari come Lehman Brothers, Goldman Sachs e Morgan Stanley sono considerate fra le maggiori responsabili dell'attuale crisi finanziaria.

BILANCIA COMMERCIALE: E’ il termine (in inglese è il trade balance) che misura e raffronta le importazioni ed esportazioni di merce da un Paese all’altro, o da un Paese al resto dei suoi partner commerciali. E’ definita “attiva” o “in attivo”, poniamo per un Paese A verso un Paese B, quando il Paese A ha un saldo positivo rispetto al Paese B: cioè quando le esportazioni di A verso B sono maggiori delle importazioni di B verso A.

BILANCIA DEI PAGAMENTI: E’ il prospetto contabile (in inglese si chiama Balance of payments ) che rappresenta l’universo degli scambi da e per l’estero. E’ l’insieme di due componenti: le partite correnti e i movimenti dei capitali che devono, per definizione, pareggiarsi. Il conto delle partite correnti è relativo: alle operazioni commerciali "visibili", ossia il commercio di merci ; alle transazioni "invisibili" (entrate e uscite relative a servizi, come i noli, le assicurazioni, le attività bancarie, il turismo, i pagamenti di interessi e di dividendi); ai trasferimenti privati, per esempio le rimesse degli emigranti. La bilancia dei pagamenti economica tien conto delle transazioni con l'estero nel momento della loro effettuazione, quella valutaria nel momento in cui avviene il relativo pagamento, o regolamento, in valuta.

BLUE CHIP: si intendono, in America e nel mondo, le azioni quotate delle aziende di maggiori dimensioni, note a livello nazionale e con una storia solida di utili stabili e di una costante distribuzione di dividendi in crescita e con una marcata reputazione di alta qualità del management e dei prodotti o servizi che produce. Non è una definizione quantitativa, dunque, ma una sorta di riconoscimento che ogni mercato, e non solo quello Usa ormai, attribuisce con il tempo alle proprie società che si affermano come leader. Impropria, ma largamente usata, è l'identificazione delle Blue Chip con i titoli presenti nell'indice più rappresentativo di ogni Borsa, come le 30 del Dow Jones a Wall Street o le 40 dello S&P/Mib (o le 30 del Mib30) a Piazza Affari. Il termine viene dal poker, dove le chips (gettoni-monete) di colore blue sono quelle che valgono di più.

BOLLA: il termine, da solo o più frequentemente associato a “speculativa”, indica uno stato di crescita dei prezzi oltre la norma. Si applica a tutti i mercati, da quello azionario a quello obbligazionario a quello immobiliare, quando le contrattazioni vedono il prevalere esasperato della domanda. In una situazione di “bolla”, tutti vogliono posizionarsi nella convinzione di poter sfruttare il trend. Se e quando la bolla scoppia, la conseguenza è il crollo dei prezzi, come è successo qualche anno fa con la “bolla” di Internet.

BOND: è ormai una affermata e breve alternativa a obbligazione e significa legame, vincolo, anche assumendo un impegno scritto. Di qui il suo uso come titolo mobiliare in cui una parte chiede un prestito agli investitori e si accolla l’obbligo di rimborsarlo a certe condizioni: di tempo, di modalità di restituzione e di remunerazione. Chi acquista un bond si priva di denaro per un certo periodo e accetta di correre un rischio più o meno elevato di non rivedere i suoi soldi. Questa operazione viene compensata con gli interessi, sotto forma di cedole o di capitale incrementato a scadenza

BROKER: Si dice di ogni individuo o ditta che è nel businnes di comprare o vendere azioni per conto della clientela. E' una figura ufficializzata sul mercato americano attraverso la registrazione presso la SEC, e che ha l'equivalente in Italia nelle Sim e nei loro promotori, registrati presso la Consob. Il broker, a differenza del dealer, non ha posizioni in proprio, cioè non compra o vende titoli per sè: esegue solo ordini che riceve dalla clientela, che può ma non è obbligata a servirsi dei consigli del broker.

BUYBACK TITOLI DI STATO
: riacquisto dei tit
oli di Stato da parte del Paese che li ha emessi sul mercato secondario.

CARTOLARIZZAZIONE: E’ la trasformazione in titoli trattabili sui mercati finanziari di crediti, iscritti a bilancio, ceduti da società, specialmente da istituti di credito, ad altre società-veicolo perché li immettano, appunto, nei circuiti di scambio dei valori mobiliari. Negli ultimi anni, a partire dal decreto legge di Tremonti nel settembre del 2001, il termine è stato largamente usato nel gergo giornalistico per indicare la cessione, da parte dello Stato o di altri enti pubblici, di beni immobili o mobili, sotto forma di titoli negoziabili. E’ l’equivalente del termine inglese securitization.

COMMERCIAL PAPERS: sono obbligazioni a breve emesse dalle aziende, finalizzate a coprire necessità di breve periodo. Si tratta in genere di titoli sicuri.

COMMODITY: Merce o materia prima. Ogni sostanza fisica, come i prodotti dell'agricoltura, i metalli, il petrolio, che è interscambiabile con un'altra dello stesso tipo e che un investitore può comprare o vendere, abitualmente stipulando contratti derivati (quali i futures), che sono quotati presso le Borse delle Merci. Il prezzo di una merce è soggetto alla legge della domanda e dell'offerta.

CORPORATION: E' la più diffusa forma di organizzazione societaria americana, che in Italia ha il corrispettivo nelle SPA, società per azioni. E' certificata da uno Stato ed ha certi diritti legali come entità separata dai suoi padroni, o azionisti. E' proprio la limitata responsabilità di questi ultimi a caratterizzare le corporation, assieme alla emissione di azioni facilmente trasferibili e alla esistenza di una attività reale sul mercato. Il processo che porta alla nascita di una corporation, chiamato incorporation (da cui la sigla abbreviata Inc. , da Incorporated, che accompagna i nomi delle società americane) dà alla compagnia uno status legale separato dai proprietari e protegge questi ultimi dall'essere personalmente responsabili nel caso in cui l'azienda sia portata in tribunale.

CREDIT DEFAUL
T SWAPS: Contratti di assicurazione sull'insolvenza di un debitore. È uno strumento finanziario che ha la funzione di garantire chi ha acquisito titoli da un venditore. Più il venditore è attendibile meno alto sarà il valore dei Credit default swaps (Cds). Nel caso degli Stati il Cds ha una durata di 5 anni. È considerato uno strumento speculativo per scommettere sul possibile fallimento di uno Stato (o azienda).


DEALER: Si dice di una ditta finanziaria che opera sui mercati acquistando o vendendo titoli per conto proprio, ossia facendoli affluire sul o defluire dal proprio conto. Oltre che gestire il proprio portafoglio a scopo di investimento, il dealer può agire anche vendendo titoli che ha nel proprio conto alla clientela esterna o ad altre ditte di dealer o broker.

DEBITO SOVRANO
: Sinonimo di debito pubblico, con cui si intende il debito che uno Stato (tramite le amministraizoni pubbliche centrali e locali) contrae con i propri cittadini (debito interno) o con istituzioni finanziarie e stati esteri (debito estero). Il Dipartimento del Tesoro pubblica le cifre del debito pubblico italiano, Eurostat quelle comparate dei 27 Paesi membri Ue.

DEFAULT: Termine inglese che in economia indica il fallimento. Nella attuale crisi, a rischio default sono gli Stati che non sono in grado di rispettare i termini concordati per il rimborso dei debiti contratti.

DEFAULT SELETTIVO
: ristrutturazione di una parte del debito emesso da un Paese; comporta perdite per i detentori delle obbligazioni.

DEFLAZIONE: situazione economica in cui si registrano tassi di inflazione negativi e i prezzi calano.

DIVIDENDO: La cosa da dividere, dal latino. Un'azione rappresenta anche diritti patrimoniali nei confronti di una Società Anonima: se questa consegue un utile netto, al proprietario dell'azione ne spetta una parte in proporzione al valore nominale del titolo detenuto. Questa quota viene denominata «dividendo». Il diritto al dividendo è rappresentato essenzialmente dalle cedole allegate all'azione. E', in altre parole, una somma tassabile decisa dal consiglio di amministrazione di una società per azioni e data agli azionisti come parte di profitti presenti o passati. In America, di solito, ciò avviene su base trimestrale. In Italia, annualmente. Di solito sono dati in cash, ma possono anche essere dati in titoli. Le compagnie non sono obbligate a pagare il dividendo. Nelle fasi di crescita, gli utili sono spesso utilizzati interamente per sviluppare il business. Quando una società entra in una fase di maturità, invece, la pratica del dividendo è comune.

DOW JONES
: E' il nome di un'azienda Usa fornitrice globale di notizie finanziarie; la società è quotata a Wall Street e ha due settori operativi: l'editoria, con la stampa cartacea di giornali finanziari (Wall Street Journal e Barron's), e con attività Tv e di informazione generale, anche per via digitale; e la produzione di indici finanziari, utilizzati dalla comunità finanziaria mondiale sia per informarsi sia per creare prodotti di investimento (fondi indicizzati ed ETF). Il Dow Jones Industrials Average (sigla DJIA), chiamato comunemente Dow Jones (abbreviato spesso in Dow) come la società che lo ha creato, è anche il più noto ed antico indice della Borsa americana. Oggi comprende le 30 cosiddette blue chips, aziende di maggiore capitalizzazione di Wall Street, di cui riproduce l'andamento medio in tempo reale durante l'intero orario di scambi. I 30 titoli, aggiornati periodicamente sulla base delle variazioni di capitalizzazione, malgrado il nome non sono tutti del settore industriale. Il Dow fu ufficialmente avviato nel 1896 da Charles Dow, e aveva all'inizio 11 azioni.

DOWNGRADING, o DECLASSAMENTO
: È termine usato quando c'è una revisione, in senso negativo, cioè al ribasso, da parte di una società di rating del grado di qualità del credito, ossia del grado di affidabilità a ripagare regolarmente i creditori attribuito a un ente emittente di titoli azionari e obbligazionari. Per esempio, l'Italia è stata declassata da AA- ad A+ nell'ottobre 2006. Il downgrading è possibile sia nel caso di aziende private sia nel caso di enti governativi, i quali si troveranno a dover remunerare maggiormente il denaro che chiederanno in prestito al mercato dopo essere stati "downgraded" , declassati.

ECCESSO DI RIALZO: (limit high ) Nel gergo delle borse indica un aumento di prezzo considerato eccessivo, determinato dal superamento di un certo livello soglia. La rilevazione dell'eccesso è relativa alla differenza tra il prezzo di due proposte di negoziazione successive. Il livello soglia non è uniforme nei vari mercati internazionali e nelle diverse fasi di negoziazione, ma di solito varia dal 5% al 10% e può essere diverso nella fase di apertura e in quella della contrattazione continua. Quando si registra un eccesso di rialzo l'autorità di Borsa fa scattare la temporanea sospensione del titolo dalle contrattazioni.

ECOFIN: l'insieme dei ministri dell'Economia e delle Finanze dei 27 Stati membri dell'Ue. Si riunisce una volta al mese a Bruxelles o a Lussemburgo, e una volta ogni sei mesi nel Paese che in quel momento detiene la presidenza del Consiglio Ue.

ESPOSIZIONE: È termine usato in finanza a proposito delle scelte di un investitore o di un gestore di "esporsi" ad un certo rischio. "Esporsi a" è, in pratica, "essere investiti in". Per esempio, l'esposizione alle azioni europee o ai junk bonds americani non significa altro che l'acquisto di azioni europee o junk bonds americani: correndo quindi il rischio, o esponendosi al rischio, legato ai due diversi investimenti.

EURIBOR: Euro Interbank Offered Rate, è il tasso medio con cui avvengono le transazioni finanziarie in euro tra le grandi banche europee. È stato creato contestualmente all'euro il primo gennaio 1999.

EUROGRUPPO: riunisce i ministri dell'Economia e delle Finanze degli Stati membri dell'Ue che hanno adottato l'euro, attualmente 15. Ha carattere informale e si svolge alla vigilia di una riunione dell'Ecofin; il presidente in carica è il premier lussemburghese Jean-Claude Juncker.

FED: Federal Reserve (Bank), o semplicemente Fed, è la Banca centrale degli Stati Uniti.

FINANCIAL STABILITY BOARD (fino al 2009 FINANCIAL STABILITY FORUM): è un organismo internazionale con il compito di monitorare il sistema finanziario mondiale. In tale organismo sono rappresentati tutti i paesi del G20 (rappresentati sia dai propri governi che dalle rispettive banche centrali), Spagna e Commissione Europea. Ha la propria sede a Basilea. Nasce nel 1999 dalla volontà dei governi di incentivare la stabilità finanziaria in un'ottica globale, migliorare il sistema dei mercati e ridurre il rischio di crisi finanziarie per mezzo della condivisione di informazioni. Si propone, inoltre, di incentivare la cooperazione internazionale tra le autorità di vigilanza.

FISCAL DRAG: direttamente dall’inglese, è l’incremento del fardello fiscale dovuto ad aumenti nella esazioni delle tasse che non sono dovuti ad una specifica scelta tributaria decisa da governi o parlamenti ma per il solo fatto che c’è stato un aumento dei redditi tassabili a causa del “drago” dell’inflazione, che gonfia i redditi nominali.

FONDAMENTALI: spesso usato anche senza il sostantivo "dati" che può accompagnarlo (dati fondamentali) è riferito al corpo costituito dalle voci dei bilanci aziendali che definiscono le condizioni di salute della società: il patrimonio, i crediti, l'indebitamento a breve e a lungo, i tassi di crescita del fatturato, i profitti, i carichi previdenziali e degli impegni con i dipendenti. I fondamentali servono agli investitori per capire se una compagnia, al di là della quotazione che può essere influenzata da fattori esterni contingenti, merita o no di essere oggetto di un investimento di lungo periodo per il suo valore intrinseco.

FONDO Efsf
: Un fondo per la stabilità finanziaria dell'Europa (European Financial Stability Facility) con sede in Lussemburgo creato dalla Ue in occasione della crisi finanziaria che ha colpito la Grecia nel maggio del 2010. Il fondo, di natura temporanea, aveva un capitale iniziale di 220 miliardi di euro, poi alzato a 440 miliardi. Il fondo Esfs è intervenuto oltre che nella crisi greca, anche per salvare Irlanda e Portogallo.

FONDO ESM: nuovo fondo salva stati permanente dell'Eurozona, l'European Stability Mechanism. Sarà operativo dal primo luglio 2013 con una capacità finanziaria di 500 miliardi di euro.



Ftse Mib: Acronimo di Financial Times Stock Exchange (pronuncia Futsi Mib), è l'indice della Borsa italiana che indica il valore delle azioni delle 40 maggiori aziende Italiane ed estere, quotate alla Borsa di Milano. È l'indice di riferimento utilizzato per indicare sinteticamente il valore del mercato azionario nella sua totalità. Viene aggiornato costantemente ed è disponibile sul sito della Borsa italiana. Il FTSE mib è in vigore dal giugno del 2009, e ha sostituito il precedente paniere di titoli noto come Standard and Poor's MIB (che ricalca senza particolari differenze), dopo la fusione della Borsa di Milano con quella di Londra.

FUTURES: All'interno della famiglia dei cosiddetti derivati, sono contratti standardizzati, trasferibili, quotati in Borsa che richiedono la consegna di una commodity, o di una obbligazione, o di una valuta, o di titolo o di un indice borsistico, ad un determinato prezzo, in una data specifica preindicata. A differenza delle opzioni, i futures comportano l'obbligo ad acquistare. Il rischio che grava su chi è titolare di un contratto future è illimitato, e poiuchè l'impegno con la controparte è simmetrico, anche il rischio di chi vende un future è senza limiti. La somma persa o guadagnata da ognuna delle due parti è uguale ed opposta, cioè il mercato di un future è un gioco a somma zero.

HEDGE: significa letteralmente, in inglese, siepe come parola e “cintare”, “tenere al sicuro” come verbo. Di qui, nel gergo finanziario, hedge è un investimento cosiddetto di copertura, cioè fatto allo scopo di ridurre il rischio di movimenti avversi in un altro titolo, bond o azione, posseduto. Tecnicamente, ci si copre di solito acquistando un derivato, come un’opzione, oppure con una vendita allo scoperto, con l’obiettivo di raggiungere un risultato che possa compensare perdite nell’investimento primario.

HEDGE FUND
: fondi di investimento ad alto rendimento e ad alto rischio, nascono negli Stati Uniti negli anni Cinquanta. La legge americana impone che gli investitori abbiano un patrimonio di almeno un milione di dollari o entrate nette per oltre 200.000 dollari e che il numero dei soci non sia superiore a 99. Si stima che vi siano oggi almeno 10.000 fondi hedge nel settore, per un giro d'affari di 2.000 miliardi di dollari.


HOLDING: È termine ormai adottato nella finanza italiana per indicare (dall'inglese to hold, tenere, tenere assieme, mantenere) una società che detiene partecipazioni azionarie importanti (di controllo o comunque rilevanti) in altre aziende. Una holding non ha quindi una diretta responsabilità operativa in un certo business, ma è una sorta di "fondo di partecipazioni".

INDICE DI PATRIMONIALIZZAZIONE: misura percentualmente il finanziamento dell'impresa ottenuto con mezzi propri piuttosto che di terzi. Tanto più elevato è l'indice tanto più l'impresa si autofinanzia e meno ricorre a fonti esterne. Due i principali indici menzionati in questi giorni sulla stampa, relativamente alla patrimonializzazione delle banche: Tier 1 capital e Core tier 1.

INFLAZIONE: crescita del livello dei prezzi che si verifica in modo generalizzato su tutti i prodotti.

INSIDER TRADING: Nel gergo finanziario insider si associa prevalentemente a "trading" per indicare un vero e proprio reato, che è lo sfruttamento di notizie riservate, di cui si è in possesso in virtù della propria posizione professionale o privilegiata a scopo di guadagno personale. Tipicamente, il reato si compie investendo (o vendendo allo scoperto) in un titolo quando l'insider conosce dettagli importanti della vita di una società quotata ancora non comunicati, come di dovere, alle autorità di vigilanza e al mercato, e che quando sono resi noti concorrono a muovere la quotazione verso l'alto o verso il basso

IVA: Imposta valore aggiunto. Colpisce l'incremento di valore che una merce acquista ad ogni passaggio economico. Attraverso un meccanismo di detrazione, l'imprenditore e il lavoratore autonomo scaricano il peso dell'imposta sull'acquirente successivo. Alla fine del processo, l'Iva grava completamente sul consumatore finale della merce.

JOINT VENTURE: Termine inglese ampiamente adottato nel linguaggio societario italiano che significa letteralmente impresa, iniziativa congiunta: indica la collaborazione produttiva fra società, enti o aziende che possono anche essere di Paesi diversi. Il termine è usato anche nel caso della costituzione di una società o di un'azienda a proprietà congiunta per uno scopo determinato.

LIQUIDITA': E' la caratteristica finanziaria di beni, investimenti, titoli e valute che misura il grado della loro convertibilità in denaro immediatamente spendibile. Non a caso il suo sinonimo è cash, che significa moneta contante. Un immobile è poco liquido, o illiquido se paragonato ad una azione quotata. Ma un BOT è ancora più liquido di una azione quotata, ossia trova più facilmente una controparte che lo accetta pagando in soldi al venditore. La liquidità è un fattore positivo poichè assicura al possessore di un bene una migliore possibilità di trasformarlo in cash, con il minor sacrificio di prezzo. La liquidità è funzione del volume di scambi: tanto più sono numerosi su un certo titolo o un certo bene, tanto più facilmente un venditore troverà la controparte. E la concorrenza tra controparti desiderose di acquistare un certo bene o un certo valore mobiliare contribuisce a tenere il prezzo elevato, quindi (come minimo) molto vicino a quello della
transazione precedente.


MAIN STREET:Nel gergo economico-finanziario americano, ma rintracciabile ora anche nei report delle banche italiane o negli articoli della stampa specializzata, è termine contrapposto a Wall Street. Serve a indicare ciò che in Italia va sotto l’espressione di economia reale cioè l’occupazione, l’inflazione, la produzione e produttività delle imprese, i consumi e così via, per distinguerla dall’economia “di carta” della finanza e della Borsa. Main significa principale, importante, e Main Street è l’immancabile nome della arteria dorsale di ogni piccolo centro americano, in questo caso nella accezione propria di “strada principale”.

MANAGEMENT: E' il gruppo di individui in posizione dirigente, o manager, che hanno il potere-compito di decidere come condurre un''azienda. In finanza, (asset management, dove gli asset sono le diverse classi dei titoli: cash, azioni, bond eccetera), significa pure l''attività di dar vita e poi di gestire un portafoglio di valori mobiliari. Il management finanziario può essere attivo, ossia condotto senza vincoli o limitazioni nelle scelte che non siano quelli di legge o regolamento, oppure passivo, cioè limitato alla replica del portafoglio di un indice preesistente, di cui quindi si replicheranno anche le performance.

MUTUO: è il prestito cui si ricorre per finanziare l'acquisto di un immobile, usualmente con periodi fissati per il pagamento delle rate al prestatore (una banca o una finanziaria specializzata) e con un certo meccanismo per la determinazione degli interessi. I mutui possono essere a tasso fisso, variabile o misto. L'indebitamento si accompagna sempre alla accensione di una ipoteca a favore del prestatore di denaro, che normalmente ma non obbligatoriamente riguarda lo stesso bene acquistato.

NAZIONALIZZAZIONE: passaggio di attività produttive dal settore privato al settore pubblico attraverso provvedimenti di carattere legislativo.

NEWCO: È termine contratto per New Company, cioè compagnia di nuova creazione. E’ entrato nell’uso con la diffusione delle operazioni di leveraged buyout, che sono una particolare tipologia di acquisizioni di società. Sono uno strumento societario creato ad hoc, esterno agli investitori e al fondo di private equity che fa da sponsor, per portare a termine l’operazione: in pratica, la NewCo, cui affluiscono le risorse di chi vuol comprare una società target, o diventa titolare di una partecipazione di controllo della società nel mirino, oppure si fonde con essa per incorporarla.

NYSE: New York Stock Exchange. E' la più anziana e la più grande Borsa negli Usa, con sede a Wall Street a New York City. Il NYSE è nato nel 1792, quando un gruppo di broker si radunò sotto un albero sulla punta meridionale di Manhattan e firmò un accordo per trattare i titoli azionari e obbligazionari. Ha il compito di fissare le regole, di controllare l'attività, di ammettere alla quotazione le società, di supervisionare il trasferimento delle postazioni degli agenti di cambio e delle società-broker abilitati. Anche se ha di recente mosso passi organizzativi importanti sulla strada della modernizzazione tecnologica, il NYSE pratica ancora il tradizionale metodo delle "grida", ossia di operatori fisici che trovano sul parterre le controparti (compratori o venditori) per i clienti. Si chiama anche "big board", "grande tabellone".

OBBLIGAZIONI: o bond. È un prestito, per una somma e una data determinate, concesso dall'investitore a un emittente che può essere uno Stato (titoli di Stato, come Bot e Cct), un ente pubblico o una società privata. L'obbligazione garantisce un rendimento a chi lo acquista e la restituzione della somma alla scadenza.

ONCIA: E' l’unità di misura anglosassone di peso che equivale a 31,1035 grammi, ed è usata nel mondo finanziario, a livello internazionale, come l’unità di misura di base dell’oro. Il prezzo dei contratti futures dell’oro, la commodity per eccellenza, è denominato in dollari per oncia. La massima quotazione dell’oro è stata di 850 dollari per oncia (equivalente a 27,3 dollari al grammo) il 21 gennaio del 1980. La quotazione minima è stata di 252,90 dollari per oncia (8,131 dollari al grammo) il 21 giugno 1999.

OPEC: Organization of the Petrolium Exporters Countries, ossia Organizzazione tra i Paesi esportatori di petrolio, che ha lo scopo, afferma l'OPEC stessa, "di coordinare e unificare le politiche dei Paesi membri e di assicurare la stabilizzazione dei prezzi del petrolio con il fine di garantire un efficiente, economico e regolare rifornimento di petrolio ai consumatori, uno stabile ricavo ai produttori e una giusta remunerazione sul capitale a coloro che investono nel comparto petrolifero". Di fatto è un cartello, fondato nel 1960 da 5 Paesi, con sede attuale a Vienna e che conta oggi 11 paesi aderenti. Essi sono (a fianco l'anno di adesione): Algeria - 1969, Libia - 1962, Nigeria - 1971, Iran - 1960, Iraq - 1960, Kuwait - 1960, Qatar - 1961, Arabia Saudita - 1960, Emirati Arabi Uniti - 1967, Indonesia - 1962, Venezuela - 1960.

ORSO: Termine mondiale del gergo borsistico e finanziario per indicare un investitore, un analista, un economista che sono pessimisti sulle prospettive future dell'azione, del titolo obbligazionario, e in generale del bene o valore, dalle case all'oro, a cui si sta interessando. In inglese è "bear", che significa appunto orso. Il suo opposto concettuale è "toro", o "bull" in inglese, che significa ottimista sulle prospettive, favorevole, ad un certo titolo, bond, bene o valore.

OUTLOOK: Significa “vista” nel senso di “prospettiva”, “veduta”, “previsione di tendenza”. E’ entrata nell’uso comune degli analisti finanziari perché le agenzie di valutazione della qualità del credito di una azienda quotata, o di un ente pubblico o privato che emette obbligazioni, non danno loro solo il classico rating (da AAA in giù), ma periodicamente fanno conoscere l’outlook, che è come una anticipazione di una correzione del rating. L’outlook può essere positivo, negativo o stabile a seconda che ci siano prospettive di innalzamento, di abbassamento o di invariabilità del rating nel prevedibile futuro.

OUTSOURCING: Nel mercato del lavoro è diventato sinonimo, negli ultimi tempi, del lavoro fatto per una ditta di un certo Paese da parte di lavoratori stranieri che operano all'estero, nei rispettivi Paesi, senza emigrare nel Paese datore. E' un segno dei tempi, poichè il fenomeno è esploso con l'internazionalizzazione e l'apertura dei mercati. Tuttavia, in senso letterale, l'outsourcing (out=fuori; source=fonte) è tutta la produzione fatta da personale che è diverso dai dipendenti a tempo pieno di un'azienda.

PANIERE: Da contenitore in vimini intrecciati, usato per le uova, i pomodori e così via, il significato primo, è diventato termine usato anche in economia per definire l'insieme di merci e servizi sulle cui variazioni di prezzo viene calcolato l'aumento del costo della vita, o inflazione. In finanza, è un certo numero di titoli contenuti in un indice, o in un portafoglio. "Non mettere tutte le uova nello stesso paniere", parlando di risparmio, è un motto di successo dei promotori per suggerire agli investitori l'esigenza di diversificare, cioè di sottoscrivere fondi comuni.

PAREGGIO DI BILANCIO
:
Il pareggio di bilancio e' l'obiettivo della manovra, da raggiungere nel 2014. Equivale a un rapporto defict/Pil (vedi voce) pari a zero e la sua credibilita' e' una variabile fondamentale nell'attacco speculativo di questi giorni, che sfrutta la debolezza del Governo e del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, intervenuto venerdi' per tranquillizzare i mercati, non a caso ha definito ''credibili il pareggio del bilancio nel 2014 e l'avvio di una tendenza al calo del rapporto debito/pil''. La riduzione del rapporto deficit/Pil e' considerata l'unico modo per ridurre lo stock del debito pubblico.

PIL Prodotto interno lordo: In inglese è GDP (Gross Domestic Product), è il valore complessivo dei beni e dei servizi finali prodotti, sia dal settore privato sia dalla pubblica amministrazione, all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (di solito è un anno), che sono destinati al consumo finale. Dal conto è quindi esclusa la produzione destinata ai consumi intermedi inter-industriali, cioè quella parte della produzione riutilizzata e scambiata tra le aziende stesse. Viene considerato la misura della ricchezza prodotta in un certo Paese e, in altri termini, può anche essere definito come la somma dei valori aggiunti generati dalle imprese private e dalla pubblica amministrazione in un dato paese in un determinato periodo. Si dice Lordo, perchè è al lordo degli ammortamenti, dove per ammortamento si intende il procedimento con il quale si distribuiscono su più esercizi i costi di beni a utilità pluriennale, che possono essere di diversa natura. E si chiama Interno perchè comprende il valore dei beni prodotti all'interno in un paese, a prescindere dalla nazionalità dei singoli e delle aziende che li produce.

PRIVATE EQUITY: è un’espressione generale che si riferisce comunemente ad ogni tipo di investimento in titoli in un’attività, o società, bond o azioni, non sono trattati in un mercato pubblico, cioè che non sono quotati. Le società che si presentano sul mercato come “società di private equity” si distinguono dalle società di gestione del risparmio per la natura dei fondi che amministrano e per la clientela: i “private” sono fondi chiusi, investiti per la quasi totalità, ma non obbligatoriamente, in titoli di società “private”, mentre le SGR hanno fondi “aperti” e investiti per la gran parte in titoli quotati, “public”; i clienti dei “private” sono istituzioni (fondazioni, fondi pensione eccetera), quelli dei fondi delle Sgr sono per lo più piccoli risparmiatori individuali.

PROFITTO: E' il guadagno (espresso da un numero positivo nel bilancio) che si ricava da un investimento o da una qualsivoglia operazione di business dopo aver sottratto ogni voce di spesa o costo. Può essere al netto o al lordo delle imposte, a seconda che sia considerato dopo o prima prima dell'assolvimento degli obblighi fiscali. E' l'opposto della perdita (che si ha quando la differenza tra l'investimento e i costi dà un numero negativo).

QUOTA: Genericamente il termine può indicare la partecipazione, anche espressa in percentuale, di un investitore nel capitale di una società. Borsisticamente, come le Azioni sono le unità di base di cui è composto il capitale di una società per azioni, le Quote sono le unità di base di cui è composto il capitale nelle srl, società a responsabilità limitata. Nel risparmio gestito, le quote sono le parti in cui è suddiviso il patrimonio in tutte le tipologie di fondi comuni d’investimento e delle sicav, società di investimento a capitale variabile.

RAPPORTO DEFICIT/PIL
: Il rapporto esistente tra il debito pubblico di uno Stato e il suo prodotto interno lordo (PIL). In base al patto di stabilità siglato a Maastricht dai membri dell'Unione europea, il rapporto deficit/PIL deve mantenersi sotto quota 60% per evitare la creazione di debiti pubblici troppo grandi e di fatto non rimborsabili. In realtà sono molto pochi gli Stati rispettosi del limite consigliato dalla Ue e tra questi non c'è l'Italia che ha un rapporto del 119%.



RATING
- È il giudizio sulla situazione finanziaria di un soggetto (Stato, azienda o privato) data da un'agenzia specializzata. I più autorevoli sono quelli espressi dalle agenzie Moody's, Standard and Poor's e Fitch. Il rating viene espresso in sequenze di lettere a partire dal migliore (AAA per S&P e Fitch, Aaa per Moody's) detto “prime” perché sancisce la massima sicurezza possibile del capitale investito, fino al peggiore (D per S&P e Fithc e C per Moody's) che equivale al giudizio di perdita del capitale investito. I rating delle principali agenzie influiscono pesantemente sull'andamento dei mercati, tanto che l'Unione Europea e il Financial Stability Board mondiale stanno valutando misure per limitarne l'influenza.

REAL ESTATE: Termine inglese entrato nel linguaggio degli investimenti e che definisce immobili, case, ed altre strutture simili, comprendendo anche il terreno, e l’aria e il sottosuolo, la cui proprietà conferisce il diritto alla edificazione. Real sta per reale, tangibile ed estate, oltre a significare “stato, classe sociale e ceto” vuol dire anche “proprietà terriera o immobiliare, beni, patrimonio, possedimento, podere, fondo”.

RECESSIONE: Indica un periodo di declino economico generale di una economia. Secondo i tecnici del sistema americano, la definizione di recessione scatta quando si succedono almeno due trimestri di fila di crescita negativa del Prodotto interno lordo (PIL). Se il PIL è a crescita negativa significa che il Paese, in tutte le sue componenti produttive, sia pubbliche sia private, ha rallentato: minore produzione, minore spesa, minori consumi, minori servizi.

RISCHIO: E’ la probabilità quantificabile di perdere o di guadagnare meno di quanto atteso quando si investe in titoli, o in ogni altra attività economica. Ci sono vari tipi di rischio, ognuno per ogni possibile variabile capace di incidere sul risultato: valutario, economico, di mercato, immobiliare, di evento, di settore, d'interesse, di Paese, di credito, di controparte e altri ancora.

RISERVE (valutarie o auree): Sono gli stock, o quantità in deposito, di valute e di titoli di stato in valute diverse dalla propria detenute da una banca centrale per poter operare sui mercati internazionali, a protezione del valore della propria moneta. Gli stock in oro sono chiamati anche riserve auree, ma rientrano nelle riserve, come diversificazione della quota in dollari, la valuta in cui sono tipicamente denominate barre e lingotti d'oro. La gestione delle riserve serve per cercare di tenere alto o basso il proprio cambio con le monete dei maggiori partner commerciali, a seconda della politica ritenuta più utile alla propria economia. Così, per esempio, la banca centrale cinese ha ingenti riserve in bond in dollari Usa per tenere alto il prezzo del dollaro e mantenere competitivi i prezzi delle proprie merci per il pubblico americano.

SHORT SELLING O VENDITE ALLO SCOPERTO: Vendita delle azioni effettuata senza avere la piena proprietà. Può avvenire in base a diverse modalità, a seconda della tipologia di azioni: 'nude' quando non si possiedono o 'ricoperte' quando si hanno in prestito da una banca o assicurazione. In sintesi, un soggetto può cedere azioni di cui non è in pieno possesso consegnandole all'acquirente in un momento successivo (di norma servono tre giorni per consegnare effettivamente uno strumento finanziario). In questo modo riesce ad acquistare le azioni da rivendere a un prezzo più basso a causa dell'andamento del valore del titolo in Borsa. Ad esempio A vende a B azioni X a un valore Y stabilito oggi pur senza possedere le azioni che ha venduto; A spera che il valore delle azioni X scenda nell'intervallo temporale accettato per l'effettiva consegna, e così di guadagnare dalla transazione. Le short selling sono considerate uno degli strumenti che possono agevolare la speculazione, e in più occasioni sono state sospese.

SOLVIBILITA': capacità; di un soggetto, persona o ente, di rispettare gli impegni presi con i creditori, pagando i dovuti interessi e garantendo il rimborso del capitale ottenuto in prestito. Nel gergo finanziario la solvibilità è misurata dai rating (dalle tre A in giù che sono i voti dati dalle agenzie internazionali che stimano, come si dice, la “qualità dei crediti”.

SPECULATIVO: oltre al normale significato di “rischioso”, di “fatto al fine di ricavare un guadagno possibilmente alto e in poco tempo”, l’aqgettivo ha pure un significato tecnico nel mondo dei bond. Si dice “di tipo speculativo” o “speculative grade” il rating attribuito dalle agenzie (Standard&Poor’s o S&P; Moody’s; Fitch le 3 maggiori) a chi emette bond per dare al mercato un giudizio di scarsa affidabilità. Gli speculative-grade ratings della S&P sono, dal meno al più rischioso, i seguenti: BB+, BB,BB-, B+, B, B, CCC+, CCC, CCC-, CC,C,D. Tanto più il rating è verso la D (che indica Default, fallimento), tanto meno sicuro è l’investimento.

SOSPENSIONE TITOLI
: Per evitare turbolenze eccessive sui mercati, al variare dei prezzi di un titolo oltre una certa soglia (che per le azioni e' del 10%) le negoziazioni su quel titolo vengono automaticamente sospese. La sospensione puo' avvenire anche su decisione discrezionale della Consob. Alla sospensione segue un'asta di volatilita' per fissare un nuovo prezzo.



SPREAD: È il differenziale tra i rendimenti dei titoli di stato poliennali (in genere dieci anni). Misura la differenza del rischio di investire nelle obbligazioni emesse dai singoli Stati. In Europa lo spread dei Paesi membri viene calcolato confrontandolo con l'economia più forte, la Germania, che corrisponde un minor interesse sulle obbligazioni emesse. Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi è uno dei valori di riferimento per capire la condizione della nostra stabilità finanziaria. Lo spread viene espresso in punti base, che corrispondono alla differenza tra le percentuali di rendimento dei titoli di stato. Ad esempio se i Btp decennali fruttano il 5 per cento e i Bund tedeschi il 2 per cento, il valore dello spread è ottenuto dalla sottrazione tra i due (5-2=3) espresso in punti base (300).

STAGFLAZIONE: combinazione dei termini stagnazione e inflazione: è la situazione nella quale sono insieme presenti sia un aumento generale dei prezzi (inflazione) che una mancanza di crescita dell'economia in termini reali (stagnazione economica).


STOCK OPTION: Termine entrato nell’uso nel gergo del lavoro e della finanza pure in Italia. Stock significa azione e option opzione: indica l’opzione, ossia il diritto ottenuto per contratto o per trattativa personale che il ricevente ha di comprare o di vendere l’azione della ditta presso cui lavora, ad un prezzo prefissato e ad una data specifica. In borsa, le options sono strumenti finanziari della categoria dei derivati, come i futures.

STRUTTURATI: Si dice di prodotti finanziari il cui meccanismo di investimento è collegato ad una complessa struttura, o combinazione, di elementi. Nella sua espressione più semplice è un bond (ma può essere un'azione, o un certificato rappresentativo di un insieme di titoli azionari o di commodities) che funge da base, o sottostante, a cui è collegato un derivato (di solito un'opzione). Ad un certo variare prefissato del valore sottostante, all'insù o all'ingiù, il derivato potrà corrispondere un guadagno, infliggere una perdita, o semplicemente spirare, lasciando all'investitore la parte di base dell'investimento.

SUBPRIME: i mutui subprime sono quelli concessi alle persone meno facoltose e perciò con un elevato rischio di mancato rimborso delle rate. Negli Stati Uniti pesano per il 10% del mercato, mentre in Europa, tranne che in Inghilterra, il fenomeno è marginale.

TAEG: Nel mondo del credito al consumo, il TAEG, che sta per Tasso Annuale Effettivo Globale, comprende qualsiasi spesa e costo relativi al finanziamento (spese di istruttoria, bancarie eccetera, oltre al puro tasso di interesse finanziario). Il TAEG, per definizione, è lo strumento che fornisce la piena trasparenza circa l'interesse reale che si verrà a pagare su un determinato prestito o finanziamento.

TASSO DI SCONTO o DISCOUNT RATE: E' il tasso applicato sui prestiti che le banche centrali fanno direttamente alle aziende di credito che si rivolgono a loro. E' usualmente più elevato del tasso, cosiddetto target, che è quello più noto al pubblico e che la banche centrali fissano come indicazione per il mercato in generale. Una banca si rivolge alla sua banca centrale solitamente quando trova difficoltà a farsi finanziare dal mercato, come è avvenuto nell'estate del 2007 in occasione della crisi di liquidità dovuta allo scoppio della bolla immobiliare e dei mutui subprime americani.

TITOLI DI STATO: Obbligazioni a breve, medio e lungo termine emesse dagli Stati per finanziare il debito pubblico. Alla scadenza dei termini previsti lo Stato rimborsa il capitale investito. Uno dei criteri per valutare la salute economica di uno Stato è il rendimento che viene offerto dai titoli di stato a lungo termine, che in Italia si chiamano Buoni del Tesoro Poliennali (con una durata che varia dai 3 ai 30 anni), in Germania ci sono i Bund, in Francia gli Oat, in Spagna i Bonos e in Usa e nel Regno Unito i Governative Bond. Più è alto l'interesse riconosciuto ai titoli di stato più lo Stato rischia di indebitarsi, meno è garantita la restituzione del credito. Il Dipartimento del Tesoro aggiorna i tassi di interesse su tutte le forme di titoli di stato.

TITOLI STRUTTURATI: Si chiamano così i prodotti finanziari il cui meccanismo di investimento è collegato ad una complessa struttura, o combinazione, di elementi. Nella sua espressione più semplice è un bond (ma può essere un'azione, o un certificato rappresentativo di un insieme di titoli azionari o di commodities) che funge da base, o sottostante, a cui è collegato un derivato (di solito un'opzione). Ad un certo variare prefissato del valore sottostante, all'insù o all'ingiù, il derivato potrà corrispondere un guadagno, infliggere una perdita, o semplicemente spirare, lasciando all'investitore la parte di base dell'investimento.

TORO: Termine mondiale del gergo borsistico e finanziario per indicare un investitore, un analista, un economista che sono ottimisti sulle prospettive future dell'azione, del titolo obbligazionario, e in generale del bene o valore, dalle case all'oro, a cui si sta interessando. In inglese è "bull", che significa appunto toro. Il suo opposto concettuale è "orso", o "bear" in inglese, che significa pessimista sulle prospettive, sfavorevole, ad un certo titolo, bond, bene o valore.

TREND: Significa tendenza, e nel linguaggio economico e finanziario indica la direzione verso la quale si stanno muovendo, in una certa fase, i prezzi dei titoli, i tassi d’interesse e, più in generale, ogni valore o indice che definisce l’andamento di un mercato. Il trend può essere positivo (se le quotazioni salgono e prevedibilmente dovrebbero proseguire per un certo periodo a salire), negativo (il contrario, quando i prezzi calano) o piatto (né su né giù). Popolare per trend è “l’aria che tira”.


TRUST: Fiduciaria nel linguaggio finanziario-legale. E'' una forma societaria in cui un soggetto-cliente conferisce il controllo fiduciario di una proprietà (possono essere beni mobili o immobili) ad un soggetto individuale o societario (detto trustee o amministratore fiduciario) che li amministra nell''interesse del beneficiario. Un secondo significato di trust è quello di un cartello di società che, agendo come un monopolio, annulla la naturale concorrenza di mercato a danno dei consumatori. Di qui, si dice legge o autorithy anti-trust riferendosi ai provvedimenti e agli enti creati per la tutela della libertà di mercato.

UPGRADING: Termine inglese composto di up (su, all'insù) e grade (dare un giudizio, assegnare un grado, un rating) che si usa quando un'agenzia del credito (S&P, Moody's o Fitch) attribuisce un rating più alto, ossia migliorativo, ad una società quotata o a un ente che emette obbligazioni. Si ha un upgrading quando l'agenzia del credito, compiuti i rituali esami e accertamenti, conclude che la affidabilità del debitore sotto analisi di rispettare i propri impegni con i creditori si sia rafforzata.

UTILE: Sinonimo di profitto, è il guadagno (espresso da un numero positivo nel bilancio) che si ricava da un investimento o da una qualsivoglia operazione di business dopo aver sottratto ogni voce di spesa o costo. Può essere al netto o al lordo delle imposte, a seconda che sia considerato dopo o prima prima dell'assolvimento degli obblighi fiscali. E' l'opposto della perdita (che si ha quando la differenza tra l'investimento e i costi dà un numero negativo).

VALUTA: Il termine ha diversi significati a seconda del contesto in cui è utilizzato. Nel gergo di banca, la valuta nel conto corrente è il giorno in cui, a prescindere dalla data di ordine e di esecuzione di un'operazione (per esempio di accredito o di addebito), iniziano a maturare gli interessi (passivi o attivi). Nel gergo economico, la valuta è il termine che indica la moneta in circolazione in un determinato Paese, in cui ha corso legale, ed è chiamata pure "divisa". Da valuta viene l’aggettivo valutario (così, rischio valutario è quello legato al variare della ragione di cambio tra una valuta e l’altra).

VOLATILITA': è la variabilità di un prezzo in una unità di tempo, e per questo è spesso un termine usato come sinonimo di rischiosità di un bene: sia materiale (l'oro, il petrolio o gli immobili) sia mobiliare (azioni o obbligazioni). Le azioni hanno una volatilità più alta dei BOT, perchè è relativamente facile e frequente che una quotazione di un titolo azionario perda o guadagni il 10% in una sola seduta, mentre la stessa variabilità è impensabile per la quotazione di un bond a brevissimo termine. Ma anche all'interno delle azioni e dei bond la volatilità è variabile: i titoli tecnologici sono più volatili dei titoli dei servizi di pubblica utilità, mentre un BOT a tre mesi è molto meno volatile di un BTP a 10 anni. Un insieme di titoli in un certo indice, infine, è per definizione meno volatile di un singolo titolo di quell’indice.

WALL STREET: È il nome della via di Downtown a New York dove ha sede la Borsa maggiore, il Nyse (New York Stoxx Exchange). Wall significa muro, e Wall Street era già il nome della via che delimitava a nord Manhattan, allora New Amsterdam, quando era agli inizi, cioè olandese. A parte la spiegazione del nome in quanto muro, gli studi sulle mappe del tempo dicono anche che il nome “De Waal Straat” non si riferisce a un muro ma ad un importante gruppo di persone che contribuì a fondare New Amsterdam, i Walloons. Da quando vi è la sede del Nyse, il termine indica la Borsa americana e il quartiere con la comunità finanziaria di New York, oltre che gli interessi finanziari in contrapposizione a Main Street (l’economia reale)..




mercoledì 21 settembre 2011

Ranieri all'Inter al posto di Gasperini: e' tornata la pazza Inter


E' di qualche minuto fa la notizia che l'Inter, o meglio Moratti, ha scelto come sostituto l'ex grande nemico dei nerazzurri e di Mourinho, Claudio Ranieri. Qualche breve considerazione; la scelta, senza nulla togliere al tecnico testaccino, e' di quelle da vecchia Inter, con l'Errore del contratto da due anni, quando magari sarebbe stato meglio scegliere un traghettatore per quest'anno e tenersi le mani libere per l'anno prossimo per rifondare davvero una squadra che, nonostante i buoni innesti, rimane comunque vecchia ed appagata. In questo modo, e spero davvero non sia così, l'Inter rischia di buttare via due stagioni prima di riavviare un nuovo ciclo vincente. Al momento tra i tifosi e in società la confusione regna sovrana. Di positivo sulla scelta di Ranieri c'e la professionalita' e la capacita' del tecnico romano di saper prendere le squadre in corsa e di comunque far bene. Da interista incrocio le dita ma, ancora più da interista, la vedo male.

Disastro Inter: Moratti esonera Gasperini ma la colpa e' sua e della dirigenza


Negli ultimi trent'anni l'Inter non aveva mai avuto un avvio di stagione cosi' disastroso e, probabilmente, neanche scorrendo ancora piu' indietro gli annali della serie A troveremmo qualcosa del genere. Quattro sconfitte e un pareggio nelle prime cinque gare, un incubo. Oggi, all'indomani dell'ultima umiliante gara persa contro il Novara neopromosso, Moratti ha preso la piu' classica, in questi casi, delle decisioni, esonerando il suo tecnico, Giampiero Gasperini. L'allenatore, ex Genoa, era arrivato in estate dopo due mesi in cui sui giornali le voci su possibili sostituti del fuggitivo Leonardo si erano rincorse e accavallate senza nessun filtro, palesando l'assenza di quella riservatezza che e' fattore decisivo nelle trattative delle grandi squadre. Basta guardare come conducono il loro mercato, sia per quanto riguarda gli allenatori che i giocatori, gli altri top club italiani e Europei. Quando Gasperini arrivo' a Milano, prima di lui alla luce del giorno, l'Inter aveva contattato almeno altri quattro allenatori. In pratica e' stato una scelta di ripiego. I rumors all'interno della societa' suggeriscono che sia stato Marco Branca, il direttore sportivo, a suggerire caparbiamente a Moratti il tecnico piemontese e a condurre la campagna acquisti che, dato il particolare tipo di credo tattico di Gasp (3-4-3), avrebbe avuto bisogno di ben altri giocatori rispetto a quelli gia' in rosa e ai nuovi acquisti.

Senza nulla togliere alle capacita' del DS interista, che negli ultimi anni ha condotto delle ottime campagne acquisti, probabilmente Moratti oltre al naturale esonero di Gasperini dovrebbe interrogarsi anche su come la squadra sia stata gestita negli ultimi tempi, in primis dalla dirigenza. Soltanto un anno e quattro mesi fa l'Inter alzava nel cielo di Madrid quella coppa dei campioni inseguita da quarantacinque anni, vinceva il campionato, la coppa Italia e la coppa del mondo per club: una regola fondamentale della vita che vale per qualsiasi suo aspetto e' che il difficile non e' arrivare in cima, ma restarci. La dirigenza nerazzurra del dopo Mourinho ha dimostrato in tutto e per tutto di non essere in grado di assolvere a questo compito, al netto del fair play finanziario e della situazione debitoria dell'Inter. Gli anni in cui il club di Milano sembrava una societa' solida, seria e lontana dai dilentatteschi errori che l'avevano caratterizzata in passato per lungo tempo sono stati davvero pochi.
Il parco giocatori dell'Inter con i nuovi innesti e' di sicuro livello mondiale, ma forse sarebbe stato piu' opportuno capire quali erano coloro che ancora possono dare qualcosa di importante e chi invece sarebbe stato meglio avesse cambiato aria. Non e' possibile che una squadra con quei nomi perda quattro partite su cinque di cui una, con tutto il rispetto, con il Novara destinato ad una sicura retrocessione (solo l'inguardabile campo sintetico puo' aiutarli). I giocatori purtroppo risentono di un ambiente che ormai e' tornato ad essere quello allo sbando che era una volta: gesti di continuo fastidio ad ogni passaggio sbagliato, rimproveri violenti verso i compagni, rassegnazione.
No caro Moratti, la colpa non e' di Gasperini che, poverino, al massimo puo' allenare una buona provinciale, ma tua e della dirigenza che state riportando l'Inter e gli interisti ad essere di nuovo gli zimbelli dell'Italia pallonara.