mercoledì 21 settembre 2011

Disastro Inter: Moratti esonera Gasperini ma la colpa e' sua e della dirigenza


Negli ultimi trent'anni l'Inter non aveva mai avuto un avvio di stagione cosi' disastroso e, probabilmente, neanche scorrendo ancora piu' indietro gli annali della serie A troveremmo qualcosa del genere. Quattro sconfitte e un pareggio nelle prime cinque gare, un incubo. Oggi, all'indomani dell'ultima umiliante gara persa contro il Novara neopromosso, Moratti ha preso la piu' classica, in questi casi, delle decisioni, esonerando il suo tecnico, Giampiero Gasperini. L'allenatore, ex Genoa, era arrivato in estate dopo due mesi in cui sui giornali le voci su possibili sostituti del fuggitivo Leonardo si erano rincorse e accavallate senza nessun filtro, palesando l'assenza di quella riservatezza che e' fattore decisivo nelle trattative delle grandi squadre. Basta guardare come conducono il loro mercato, sia per quanto riguarda gli allenatori che i giocatori, gli altri top club italiani e Europei. Quando Gasperini arrivo' a Milano, prima di lui alla luce del giorno, l'Inter aveva contattato almeno altri quattro allenatori. In pratica e' stato una scelta di ripiego. I rumors all'interno della societa' suggeriscono che sia stato Marco Branca, il direttore sportivo, a suggerire caparbiamente a Moratti il tecnico piemontese e a condurre la campagna acquisti che, dato il particolare tipo di credo tattico di Gasp (3-4-3), avrebbe avuto bisogno di ben altri giocatori rispetto a quelli gia' in rosa e ai nuovi acquisti.

Senza nulla togliere alle capacita' del DS interista, che negli ultimi anni ha condotto delle ottime campagne acquisti, probabilmente Moratti oltre al naturale esonero di Gasperini dovrebbe interrogarsi anche su come la squadra sia stata gestita negli ultimi tempi, in primis dalla dirigenza. Soltanto un anno e quattro mesi fa l'Inter alzava nel cielo di Madrid quella coppa dei campioni inseguita da quarantacinque anni, vinceva il campionato, la coppa Italia e la coppa del mondo per club: una regola fondamentale della vita che vale per qualsiasi suo aspetto e' che il difficile non e' arrivare in cima, ma restarci. La dirigenza nerazzurra del dopo Mourinho ha dimostrato in tutto e per tutto di non essere in grado di assolvere a questo compito, al netto del fair play finanziario e della situazione debitoria dell'Inter. Gli anni in cui il club di Milano sembrava una societa' solida, seria e lontana dai dilentatteschi errori che l'avevano caratterizzata in passato per lungo tempo sono stati davvero pochi.
Il parco giocatori dell'Inter con i nuovi innesti e' di sicuro livello mondiale, ma forse sarebbe stato piu' opportuno capire quali erano coloro che ancora possono dare qualcosa di importante e chi invece sarebbe stato meglio avesse cambiato aria. Non e' possibile che una squadra con quei nomi perda quattro partite su cinque di cui una, con tutto il rispetto, con il Novara destinato ad una sicura retrocessione (solo l'inguardabile campo sintetico puo' aiutarli). I giocatori purtroppo risentono di un ambiente che ormai e' tornato ad essere quello allo sbando che era una volta: gesti di continuo fastidio ad ogni passaggio sbagliato, rimproveri violenti verso i compagni, rassegnazione.
No caro Moratti, la colpa non e' di Gasperini che, poverino, al massimo puo' allenare una buona provinciale, ma tua e della dirigenza che state riportando l'Inter e gli interisti ad essere di nuovo gli zimbelli dell'Italia pallonara.

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