mercoledì 2 febbraio 2011

Kevin Warwick, il primo uomo cyborg. L'inevitabilità dell'integrazione uomo-macchina



Se non si è mai sentito parlare di Kevin Warwick, professore di cibernetica all'università di Reading (UK), probabilmente leggendo il titolo di questo post la prima cosa che verrà in mente sarà: "fantascienza". Ma ascoltandolo e venendo a conoscenza di ciò che ha già realizzato, il giudizio sulla possibilità che un giorno tutti avremo sul nostro corpo impianti tecnologici cambia drasticamente. E' un mio vecchio pallino, naturalmente non supportato da conoscenze scientifiche , quello che vede il prossimo step dell'evoluzione umana possibile solo con una completa integrazione con le macchine. Biologicamente l'uomo ha poche possibilità di evolversi ancora, ma tutto ciò potrà accadere utilizzando il proprio ingegno e la tecnologia. Sò che sembra davvero una cosa irrealizzabile o, al massimo, lontanissima nel tempo, ma se pensate al progresso scientifico-tecnologico degli ultimi venti anni vi renderete conto che il tempo che impiega la scienza ad evolversi è molto inferiore rispetto al tempo che impiega la società ad assorbire le novità. Con questo non voglio dire che diventare tutti dei cyborg sia un futuro auspicabile, al contrario, trovo che ci siano molti punti oscuri in questa prospettiva. Penso invece che sia inevitabile che tutto ciò accada. Si, inevitabile. Con buona pace dei dilemmi etici e religiosi. Per quanto riguarda le considerazioni di merito, sulla bontà di questa prospettiva o meno, mi sembra troppo presto averne di ben ponderate. Dieci, venti anni? Aspettiamo, e chi vivrà vedrà.



La trasmissione Mistero, in onda su Italia1, incontra Kevin Warwick





Intervista a Kevin Warwick tratta dal programma radiofonico Moebius (Radio24)




3 commenti:

  1. Chissà cosa accadrà, sicuramente basarci totalmente sulle macchine è deleterio, però applicazioni pratiche di questi chip, quasi sicuramente inizieranno ad entrare nelle vite di diverse persone, anche se personalmente se non possono darmi capacità superiori a livello cerebrale è inutile considerarli, potersi connettere ad internet solo con il cervello o altri "trucchi" del genere è futile. Ma anche nel caso di espandere la mente, cosa comporterebbe? La parte meccanica è guidata da noi? Ha una coscienza? Farà bene? O si rischia che la nostra coscienza ne venga alterata come con una droga?

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  2. 2' e ultima parte
    Si rischia forse la pazzia o magari cambiamento di umore, di personalità, diventando in qualche modo meno umani? Ci sono molti interrogativi, io per ora rimango scettico, ma non sulla sua realizzazione, purtroppo mi rendo conto che è possibile, sono scettico sugli effetti e sulla decisione che il mondo prenderà, la cosa certa è che molto sangue sarà versato se si creeranno 2 gruppi opposti...

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