lunedì 25 maggio 2009

Genzano di Roma: attivista perquisito "in cerca di esplosivo"

Pubblicato su Il Manifesto

Convocato in commissariato per una formalità, si scopre indagato per possesso di materiale esplosivo. È successo martedì scorso a Genzano, in provincia di Roma. Protagonista della vicenda Emiliano Viti, membro del coordinamento contro l'inceneritore di Albano e, fino al 2007, assessore alla cultura del comune dei Castelli romani in quota Prc, in seguito passato a Sinistra Critica. L'attivista era negli uffici della polizia di Genzano, dove si era recato per eleggere domicilio, quando è stato raggiunto da una telefonata della questura di Latina che lo informava dell'imminente perquisizione della sua abitazione. Gli inquirenti cercavano materiale esplosivo, ma a casa di Viti - che è stato anche sottoposto a perquisizione corporale all'interno del commissariato - gli agenti della Digos di Latina hanno controllato anche il computer e i cassetti della scrivania. Dopo ore di ricerca, alla fine è spuntata fuori dallo scantinato una scatola di vecchi petardi, raudi comuni, come quelli per capodanno o da stadio. Ma la polizia scientifica di Velletri - dove Viti è stato portato subito dopo per le foto segnaletiche e le impronte - li sta ancora analizzando per valutarne la pericolosità. L'attivista si è così scoperto indagato per fatti risalenti lo scorso 14 dicembre, quando durante una manifestazione ad Aprilia, promossa dai comitati cittadini che si battono contro l'installazione nel territorio di una centrale turbogas, era stato identificato attraverso alcuni filmati come il responsabile del lancio di alcuni petardi contro gli agenti che sorvegliavano il corteo. Quel giorno i manifestanti occuparono per circa un'ora e mezza un tratto della via Pontina, e per questa infrazione amministrativa una quarantina di loro vennero multati. La tensione poi salì quando una parte del corteo si diresse verso il sito destinato al termogeneratore, fino a qualche scaramuccia con le forze dell'ordine. Una manifestazione così, non s'ha da ripetere, evidentemente.

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