giovedì 22 dicembre 2011
Documentario - Non son l'un per cento; Anarchici a Carrara. Discutendo di anarchia, valori e ideali. Dopotutto "ma come si fa a non essere anarchici"?
Per chi ancora crede che l'uomo non debba necessariamente demandare la propria vita ad un potere superiore ed estraneo. Per chi ancora nel cuore sa che la libertà non è stata ancora raggiunta e, anzi, siamo ben lontani dal conquistarla. E per chi ha ancora il coraggio di guardare negli occhi ogni ingiustizia, perchè come scriveva Kropotkin nella "Morale anarchica", "la lotta è vita". A voi tutti che ancora credete che un altro modo di stare assieme è possibile è rivolto il bellissimo e interessantissimo documentario di Antonio Morabito uscito nel 2007. Una fitta discussione sugli ideali e i valori dell'anarchia ambientata a Carrara, capitale internazionale dell'anarchismo.Protagonisti del simposio il professore universitario Gigi Di Lembo, lo storico Massimiliano Giorni, l'editore Alfonso Nicolazzi, lo scultore Dominique Stroobant e il tipografo Donato Landini.
Il regista prende in esame le tappe fondamentali del movimento anarchico lungo tutto il '900: la guerra civile spagnola, i partigiani e la fine del secondo conflitto mondiale, i traguardi raggiunti nel corso degli anni fino ad arrivare ai movimenti contemporanei che in maniera nuova affrontano i problemi della contemporaneità. Uno splendido viaggio intellettuale in un mondo ancora oggi vivo e propositivo. Dopotutto un po' tutti vorremmo essere anarchici.
mercoledì 21 dicembre 2011
lunedì 19 dicembre 2011
Inshallah, di Antonio Laforgia. Il viaggio di Mohamed Alì attraverso l'Italia nell'Europa dei mille confini
Quello che vi presento oggi è il primo bel documentario di un mio amico, Antonio Laforgia, dal titolo Inshallah - Il viaggio di Mohamed Alì. Il tema del suo lavoro, di strettissima attualità, riguarda le ultime ondate migratorie che hanno interessato l'Italia a seguito della cosiddetta "primavera araba". Insieme al protagonista del film, Mohammed, il regista raccoglie la sfida lanciata dal nostro paese e dall'Europa più in generale ad ogni migrante che, volente o nolente, lascia la sua terra per migliorare la propria vita. Questa sfida è fatta di mille impedimenti, di decine di Cie (centri di identificazione e espulsione), compromessi burocratici tanto cinismo ma anche molta umanità; come quella dimostratata lungo il cammino di Mohammed verso il suo sogno, il permesso di soggiorno a tempo indeterminato, da tante persone che non seguono la linea del rifiuto tracciata dal nostro come dalla maggioranza dei governi del vecchio continente. Un bagliore di speranza fatto di amicizia e accoglienza in fondo al tunnel di questi tempi bui.
Il trailer del film ( di seguito trovate anche la sinossi e scheda tecnica del documentario e le note di regia, con il link per il sito ufficiale del film)
Link di Inshallah - Il viaggio di Mohamed Alì: http://inshallahthemovie.wordpress.com/
INSHALLAH. IL VIAGGIO DI MOHAMED ALì Italia 2011, ’59
GENERE: Documentario-Instant movie
Con Mohamed Alì Lassoued
Regia: Antonio Laforgia
Montaggio: Marianna Fumai
Musiche originali: Simone Martorana, Nickolai Ahlfors
Mix audio: Renato Minichelli
Traduzioni: Angelo De Matteis
Inshallah è la storia di Mohammed Alì, un ragazzo tunisino di 26 anni. E’ la sua storia, ma è anche quella di un’intera generazione, protagonista della rivoluzione tunisina prima e di un esodo di massa verso l’Europa poi. Ed è la storia di un Paese, l’Italia, che si ritrova ad essere sia il primo approdo, la salvezza, che un ostacolo da superare per raggiungere la Francia ed un sogno di libertà. La rivoluzione, poi la fuga e la paura nel Mediterraneo in tempesta, il caos di Lampedusa, l’incubo costante del rimpatrio: Dalì racconta il suo viaggio con le parole e con i video girati dal suo cellulare. E poi l’arrivo in Puglia, e la speranza che torna a trasformarsi in angoscia quando si ritrova dentro la gigantesca tendopoli di Manduria. Anche lui, come tanti altri, scavalca quel recinto che lo tiene rinchiuso e dall’altra parte incontra dei suoi coetanei baresi, che decidono di aiutarlo a scappare. Per le autorità è più che mai un clandestino, ma a Bari Dalì scopre il volto umano della terra in cui è approdato, l’amicizia e la complicità di ragazzi non poi così diversi da lui. Dopo lunghi tentennamenti il governo concede un permesso umanitario di sei mesi a lui e alle altre migliaia di tunisini sbarcati, e Dalì decide di riprendere il suo viaggio verso la Francia, per ricongiungersi allo zio. Assieme a lui i suoi nuovi amici, ed in mano una telecamera con cui raccontare il resto della sua avventura. A Ventimiglia l’incontro con altri ragazzi tunisini, bloccati assieme a lui davanti ad una nuova frontiera che sembra volergli chiudere la strada del futuro.
Note di regia
Mi trovavo a Bari. Me ne stavo tranquillo a bere una birra fuori dal solito locale quando vidi arrivare tre ragazzi. Li avevo conosciuti qualche tempo prima. Ma le loro facce erano diverse dal solito. Diverse da quelle di tutti gli altri lì intorno:erano appena tornati dalla tendopoli di Manduria. Mi è bastato ascoltare qualche parola dei loro racconti per essere assalito da un senso di inquietudine. La mattina dopo sono partito per Manduria con alcuni di loro. La mia regione, la Puglia, grande molo del mediterraneo, tornava ad essere approdo di migliaia di persone in cerca di un futuro migliore, così come era stato per gli albanesi quando ero ancora un bambino. Ed io volevo guardarli in faccia quei “clandestini”. Gli stessi ragazzi che fino a poche settimane prima erano stati acclamati a gran voce per aver liberato il proprio Paese dalla dittatura e che adesso, dopo averlo abbandonato a rischio della vita, venivano dipinti come una grave minaccia da respingere. Rinchiusi dentro le recinzioni di un enorme tendopoli il loro sguardo si incrociò da lontano con il mio. La loro angoscia mi raggiunse, la loro impotenza mi rivelò la mia. E’stato allora che ho incominciato a camminare sconsolato lungo un sentiero di campagna, fino ad arrivare ad un piccolo rudere abbandonato. Ed è stato lì che ho incontrato Dalì, di pochi anni più piccolo di me, con il terrore dipinto sul volto. Mi è bastato poco per decidere che avrei raccontato la sua storia, e attraverso di lui quella di tutti gli altri tunisini. E mi è bastato poco per decidere che l’avrei portato via di lì, e che il suo viaggio alla ricerca della libertà sarebbe diventato anche il mio.mercoledì 14 dicembre 2011
Roma-Le immagini shok (sic!) del tentativo di aggressione, da parte di alcuni manifestanti senegalesi, alla sede romana di Casapound
(Roma) Le immagini parlano da sole. Ieri sera durante la manifestazione promossa da un gruppo di senegalesi per esprimere solidarietà nei confronti dei propri connazionali uccisi a Firenze, ci sono stati momenti di ALTISSIMA!!!!! Tensione. Alcuni manifestanti hanno tentato di assaltare, in silenzio e senza farsi vedere, magari perchè neri e dunque aiutati dalla Notte, la sede romana di CassaPound. Lo scoop di youreporter è scioccante. La polizia, in pigiama anti sommossa, è stata impegnata duramente e per lunghe ore dai manifestanti nel gioco del guardiamoci in faccia e vediamo chi ride prima. La gente del quartiere ha parlato di sbadigli fino a slogarsi le mascelle; molti agenti sono rimasti feriti nell'orgoglio per non aver dovuto tirare nemmeno una manganellata, tanto che hanno deciso di rifarsi prendendo a calci un cane che passava di li. I neofascisti, asseregliati nel loro fortino, hanno risposto con un fitto lancio di coriandoli, riuscendo così a respingere i 4 assalitori e le due ottantenni romane che per solidarietà avevano messo a disposizione del corteo il loro ombrello.
Alla fine i funzionari delle forze del disordine si sono accorti di essere rimasti da soli a fare da balia alle due pizzerie e tre bar della zona, e hanno così deciso di sbaraccare. Andati via loro nel quartiere è tornata la tranquillità!!!!
Vendemmia Molise 2011 all'insegna della tintilia doc e della qualità (dal sito www.termolionline.it)
Link originale: http://www.termolionline.it/notizie/vendemmia-2011-allinsegna-della-tintilia-doc-e-della-qualiteagrave-27932.html
TERMOLI. È tempo di vendemmia, di raccolta di uve, a bacca bianca e rossa, provenienti da una gamma vasta di vitigni che determinano i caratteri di questo o quel vino, insieme alla esposizione ed ai fattori pedo - climatici, cioè al luogo che origina la qualità.
Perché la qualità, per chi non lo sa, è nell’origine e ciò è dimostrato dal significato e dalle finalità delle D.O. (denominazione di origine), cioè dalle Doc e dalle Docg che disciplinano appunto l’origine della qualità.
Nel Molise la vendemmia 2011 si è aperta sotto i migliori auspici soprattutto per la qualità, che sarà ottima grazie ad un andamento stagionale che è proceduto senza intoppi e senza problemi, rispecchiando un dato nazionale che parla di una riduzione in quantità, di fronte alla vendemmia 2010, ed un netto miglioramento della qualità per una grande annata tutta da ricordare.
Una vendemmia all’insegna di un grande e significativo risultato che tocca l’immagine della qualità dei vini e dello stesso Molise, il riconoscimento della Doc “Tintilia”, che, oltre a definire il ruolo di questo vino di vettore dell’intera gamma dei vini molisani, dà al Molise la titolarità di questo prezioso vitigno autoctono che, così, diventa, con il suo nome, esclusivo della nostra regione.
Un risultato importante che permette alle istituzioni, alle aziende vitivinicole e alle loro organizzazioni professionali e cooperative di sviluppare con grande serenità tutte le politiche e le iniziative che servono a comunicare, promuovere e valorizzare la qualità e i caratteri di questo vino.
Così come ha già fatto, a cavallo di agosto-stettembre, la Cia del Molise con la iniziativa “Terra di Tintilia”, sviluppata tra Mirabello e Ferrazzano, cioè in quel territorio che ha saputo conservare questo patrimonio dell’ampelografia regionale e che più di altri produce uve di Tintilia e quel vino “a tenteje o tentije” che, fino a qualche decennio fa, in molti luoghi del Molise, in particolare a Campobasso e dintorni, voleva dire e significare il vino.
Una iniziativa dalle straordinarie potenzialità che, non a caso, ha riscosso un pronto ed immediato successo da parte degli amministratori e, soprattutto, delle popolazioni locali che si sono sentite protagoniste con il loro vino di sempre, oggi Doc “Tintilia”.
C’è da dire che la superficie a “Tintilia” rappresenta poco meno del 5% della superficie vitata molisana, che, per chi non lo sa, è composta da un 70% di uve a bacca rossa e di 30% di quelle a bacca bianca, con le uve di “Montepulciano” che rappresentano quasi la metà dell’intera superficie vitata del Molise e il 60% delle uve rosse.
A dominare, invece, il quadro delle uve bianche è, per il 60%, il vitigno “Trebbiano” (il più diffuso in Italia insieme al “Sangiovese”, che il primato delle uve rosse). Seguono le uve di “Montepulciano”, sempre per i vini rossi molisani, quelle di Sangiovese (15%) e di Cabernet Sauvignon (15%) e di altri per il rimanente, tra i quali l“Aglianico”.
Al “Trebbiano” si accompagnano per il 10% cadauno lo “Chardonnay” e il “Pinot grigio” e poi altri con il “Bombino”, la “Malvasia” e il “Moscato” prevalente, quest’ultimo, soprattutto nella zona di Montagano.
Un patrimonio importante di uve che fanno da base alle oltre 20 tipologie di vini raccolti nelle quattro Doc: quelle storiche “Biferno” e “Pentro o Pentro di Isernia”, che la rinnovata cantina Valerio di Monteroduni ha riportato a nuova luce; Molise o del Molise” e, come dicevamo, “Tintilia”.
Per la qualità in bottiglia sono impegnate 25 aziende, di cui quattro a carattere cooperativo, che, nonostante la gran parte di recente costituzione, vanno affermandosi sui mercati, ottenendo significativi e importanti riconoscimenti che poi si traducono in aumento delle vendite ed in crescita di attenzione per il Molise.
W la Tintilia, W il vino del Molise.
martedì 13 dicembre 2011
Tintilia Doc del Molise di fonte zaino, della cantina Il Vignale: la misteriosa e affascinante storia dell'unico vitigno autoctono molisano
Cari amici, oggi, in maniera un po' inusuale per questo blog, voglio farvi conoscere un prodotto davvero speciale. Si tratta di un vino, il Tintilia, intimamente legato al mio Molise; per molti anni dimenticato, ha rischiato addirittura di scomparire perchè il vitigno da cui si ricava è stato pressocchè abbandonato o impiantato in zone non adatte. Il motivo di tutto ciò, come ormai troppo spesso accade per svariate colture, riguarda la sua scarsa produttività e difficoltà di adattamento a condizioni meteo e territoriali non appropriate. Per anni gli agricoltori molisani hanno preferito mettere da parte il Tintilia, di elevata qualità ma di scarsa resa, preferendo altre colture più comuni ma con un'alta produttività. Il mercato richiedeva questo. Oggi però che un po' dappertutto si stanno riscoprendo colture antiche e di qualità straordinaria, avere un vitigno autoctono a portata di mano è sembrata essere una buona chance di impresa per alcune aziende molisane del settore vitivinicolo, dando anche la possibilità ad altre imprese di nascere proprio in seno alla produzione del Tintilia. Si è così potuto mettere insieme il fattore culturale legato alla terra e agli antichi sapori, di cui il Tintilia in Molise è un sommo rappresentante, all'opportunità di un tipo di bussiness meno spinto sulla ricerca della quantità e più attento invece alle esigenze di qualità che un certo tipo di mercato oggi richiede.
Il Tintilia che vi voglio segnalare è quello della cantina Il Vignale, che produce un ottimo prodotto a prezzi accessibili.
Per qualsiasi richiesta contattatemi qui: lmenichilli@gmail.com , sarò lieto di fornirvi ulteriori spiegazioni sul prodotto, sul prezzo e sul come acquistarlo. Vi garantisco che il vino è ottimo e ad un prezzo, solo per questo natale, straordinario.
Questa è la scheda del vino:
Scheda tecnica la Tintilia di fonte zaino, Il Vigale sas
Ma ora un po' di storia del Tintilia. Ci sono varie ipotesi, tutte affascinanti ma ancora una certezza sulla provenienza del vitigno non c'è. L'unica cosa sicura è che il Molise è davvero felice che questo illustre rappresentante dell'enogastronomia regionale sia tornato a far parlare di se e a allietare i palati di tutti coloro vogliono scoprire un prodotto nuovo ma autenticamente tradizionale.
Il testo qui sotto riportato è tratto dal sito www.tintilia.net
La storia del Tintilia è ricca di ipotesi ma carente di certezze. Fino a qualche anno fa il vitigno Tintilia è stato sempre considerato come un parente molto stretto del vitigno sardo “Bovale”, tanto che i due vitigni erano egualiati sull’Albo Nazionale dei vini. Per fortuna del Molise, consentitemi di dirlo, delle analisi genetiche condotte sulla Tintilia hanno escluso qualsiasi forma di parentela con il vitigno Bovale confermando di fatto il forte legame del vitigno alla propria terra: unico vitigno autoctono del Molise e uno dei pochi vitigni autoctoni Italiani.
Tornando al problema della provenienza del Tintilia, ad oggi l’ipotesi più accreditata è quella che attribuisce origini spagnole al vitigno, arrivato in Italia intorno al ’700 grazie alla dinastia dei Borboni. A sostegno di questa tesi, si è soliti accostare alcune deduzioni basate sull’etimologia della parola “tintilia”. In spagnolo l’aggettivo “tinto” significa “rosso” pertanto il nome “tintilia” testimonierebbe la particolare forza cromatica degli acini del vino che che determinano il caratteristico coloro rosso intenso del vino.
Tuttavia l’uso del condizionale è doveroso: le origini spagnole del tintilia sembrano infatti fondate ma non bisogna dimenticare che la crisi dell’impero romano determinò una crisi profonda della produzione del vino e il crollo di tutte le classificazioni fatte fino ad allora. Bisogna aspettare la fine del Medioevo per assistere ad un’opera di recupero e riclassificazione dei vini, a cura soprattutto dei monaci Benedettini e Cistercensi. Dalle poche informazioni rimaste vennero individuate due categorie principali: uve greche ed uve latine. Tutti gli altri vitigni privi di tracce o testimonianze storiche invece, furono identificati utilizzando dei nomi derivanti dalla provenienza geografica oppure dettati da caratteristiche tipiche del vino come ad esempio il colore della bacca.
Le prime tracce esplicite del Tintilia in Molise risalgono al 1800, in particolare, un censimento degli ultimi anni dell’800 testimonia come il tintilia fosse il vitigno più coltivato nella regione, in particolare nella zona centrale del Molise (provicnia di Campobasso).
Nel 1900 il Tintilia (in particolare il “Sannio Rosso”, vino di Tintilia in purezza), riceve la medaglia d’oro alla mostra vinicola di Parigi.
L’inizio del ’900 la filossera mise in grave pericolo la sopravvivenza del vitigno, ma il vero rischio di estinzione si ebbe intorno agli anni ’60. Si cercò infatti di spostare la coltivazione del vino Tintilia verso le aree costiere da poco bonificate con lo scopo di aumentare la resa di un vitigno che per sua natura invece ha una bassa resa. Il Tintilia però era totalmente incopatibile con il nuovo territorio rischiando addirittura di estinguersi.
Per fortuna negli ultimi venti anni c’è stato un forte impegno da parte delle istituzioni e degli addetti ai lavori locali che non solo hanno salvato il vitigno ma lo hanno rilancianto prepotentemente nel palcoscenico Nazionale dei vini, rendendolo un vino degno di nota.
Come abbiamo precedentemente affermato le origini sono incerte e sono in tanti a sostenere natali diversi per il vitigno molisano. Molto interessante è l’ipotesi del sig. Livio Palazzo, viticoltore e produttore di Tintilia in Baranello, che, mosso innanzitutto dalla passione, ha spulciato gli archivi storici Molisani trovando degli elementi che lo hanno portato pensare un’origine diversa del Tintilia.
“In primavera, quando la tramontana si affievoliva e cominciava a spirare il vento di Levante, portando calore e profumi, il mare Adriatico da grigio si faceva azzurro ed ondulato, arrivavano i mercanti greci sulle coste pugliesi. I mercanti dalle navi con vele quadrate e le stive gonfie barattavano i raffinati prodotti dell’oriente con grano, lana, formaggi. I pastori sanniti che avevano svernato in Puglia con le loro greggi, dopo i baratti prendevano i tratturi per tornare ai pascoli estivi ed alle loro dimore sui monti dell’Appennino centrale.
La civiltà greca già permeava i Sanniti quando Roma era solo un villaggio di pirati fenici. I greci portarono la vite , domesticata in Persia e lungo le rive del mar Nero, la coltivazione della vite si diffuse così intensamente tanto che loro stessi chiamarono quella parte d’Italia meridionale Enotria. La vite – in greco Jursos- tradotto come “bastone delle baccanti” (Antonio Colò-Attilio Scienza), porta miti e riti: la fermentazione ha qualcosa di speciale, sacralità rafforzata in seguito anche dal cristianesimo. La riproduzione della vite per seme favorisce l’inserimento di geni selvatici nelle piante coltivate, ciò ha dato origine a cultivar autoctoni adattati al territorio.
Si attribuisce origine greca alla Falanghina, al Greco di Tufo, al Primitivo di Manduria e sicuramente ciò è vero anche per la Tintilia. Quest’ultima diffusa nell’antico “Contando de Molisio” ristretto areale molisano e dell’alto Sannio ad un’altitudine superiore di 450-500 mentri s.l.m. Lo studio della seguenza del dna (Cocchini et al.) ha permesso di demolire le tesi degli accademici che la volevano di origine spagnola e sinonimo del sardo Bovale Grande.
L’uva di Tintilia produce un vino robusto come gli antichi pastori ma morbido, caldo e avvolgente come le carezze di una donna. Non per niente il termine Tintilia è assonante con “Tentella”, ragazza viviace, civettuola, ammaliante.”
sabato 19 novembre 2011
Saviano a Zuccotti park per "sentire di nuovo il calore che non sente più da tempo in Italia".
Del discorso dello "scrittore" italiano non mi convingono alcune cose: innanzitutto lo sperticato elogio del metodo non-violento e inclusivo utilizzato dal movimento OWS, contrapposto ai metodi della protesta italiana e europea, che invece farebbero largo uso della violenza e dell'esclusione. L'assunto centrale del suo discorso sostiene che la protesta attuale "mantiene al proprio interno un legame necessario con tutto quello che è stata la storia dei movimenti sociali americani", ma che c'è "qualcosa di diverso che sta cambiando per sempre la sintassi della protesta nel mondo. La sua forza è centrifuga, ciò che unisce è l'obiettivo, non la visione del mondo". Saviano però si è chiesto perchè c'è questa "grande" differenza tra i movimenti di protesta europei e quello americano?
Che il movimento OWS sia qualcosa di nuovo, innanzitutto per gli americani, e di altro nel metodo e nella geografia umana che lo compone rispetto ai movimenti di protesta europei, non mi sembra una grande scoperta. Ho partecipato di persona ad alcune manifestazioni, in particolare quella grande del 15 ottobre a Los Angeles e poi a San Francisco e le differenze con il nostro modo di manifestare e intendere la protesta sono enormi e scontate. Da trent'anni, da quando cioè con l'era Regan si è aperta la grande stagione della deregulation che ha ridato nuova spinta al finto liberismo di Stato in debito di ossigeno, negli Stati Uniti non si vedeva una cosa simile. Parlare di equità sociale, di ridistribuzione, di regole per contrastare la speculazione rapace, ma soprattutto condannare l'enorme ricchezza accumulata da alcuni fino ad un paio di anni fa era visto come un tradimento dello spirito americano. La critica sociale e il dissenso a tutto ciò che, palesemente, stava buttando nella fame più nera un numero sempre maggiore di persone, mentre altre nuotavano nell'oro, era stato rilegato a pochi sparuti gruppi e intellettuali di sinistra, emarginati e pubblicamente visti come anti-americani. La resurrezione del dissenso, iniziata a Seattle in occasione della terza conferenza del WTO, non poteva che essere qualcosa di diverso. Meglio tardi che mai!!!
Saviano sottolinea con forza l'impostazione centrifuga del movimento, il carattere inclusivo e non violento, contrapponendo in maniera esplicita queste caratterisiche alla forte polarizzazione politica presente in Italia e ai disordini che spesso avvengono nel nostro paese in occasione di manifestazioni. Centrale nel suo discorso è la "polifonia" del messaggio lanciato dai manifestanti americani, voci singole che si uniscono ad un unico coro: "un unico obiettivo ma diverse visioni del mondo".
Queste caratteristiche, però, sono proprie di un movimento neonato che, a ragione, non ancora si è fatto ingabbiare in unica piattaforma politica e mantiene aperti i propri sbocchi. In Europa ci sono i rigurgiti ideologici, ci sono gruppi che da decenni portano avanti le proprie rivendicazioni senza interruzioni ed è normale che ci sia una radicalizzazione maggiore e anche una certa esasperazione, che poi può portare ad accessi di violenza in gran parte giustificati dalla completa sordità del sistema alle rimostranze che, da tempo ormai, sono sempre le stesse.
Finora i manifestanti di Zuccotti park non hanno palesato nessun obbiettivo concreto, tutto è in divenire ed è giusto che sia così. Bisogna lasciare il tempo alle idee di sedimentarsi e decantarsi prima di arrivare ad una lista concreta di finalità. Il mio timore, giustificato dalle innumerevoli esperienze passate, è che si arrivi a chiedere solo delle riforme rimanendo però ben ancorati al modello economico attuale, non capendo definitivamente che il sistema capitalistico è in una crisi profonda e irreversibile, non funziona più e deve essere totalmente sostituito con qualcosa di altro che ancora non siamo riusciti ad immaginare. Siamo in una fase di profonda incertezza e coloro hanno capito che il cambiamento non è più procrastinabile si trovano ancora in mezzo al guado. L'entusiasmo fine a se stesso per un enorme consesso di persone che però concretamente ancora non sanno quello che vogliono lo trovo molto riduttivo. Penso invece che sia giusto e necessario porre attenzione su quello che accadrà da qui a qualche mese, quando la protesta perderà inevitabilmente di forza e si vedrà cosa di nuovo ha davvero portato.
Tornando a Saviano, da sempre critico verso il mondo della protesta italiana, mi sorprende come con assoluta banale semplicità egli non tenga conto del fattore di novità dell'esperienza americana rispetto a quella Europea e italiana, continuando sempre a battere sul fatto che in Italia nelle manifestazioni impera la violenza. Lo scrittore continua il suo articolo dicendo che "in America i ragazzi si stanno riappropiando della democrazia e delle sue regole". Ma quali sono le regole della democrazia? Le stesse che ci hanno portato fino a questo punto? E per "assaporare" un po' di democrazia Saviano ha dovuto fare tutti quei Km? Addirittura il pezzo si chiude con un sospiroso auspicio: "cercherò soprattutto di sentire un calore speranzoso che ho perso da molto tempo e che sento sempre meno in Italia". Forse se si fosse "abbassato" a capire di più i termini, le rivendicazioni ma soprattutto le voci della protesta di casa nostra non la considererebbe così inferiore a quella americana. Ma poi si può davvero fare una classifica di chi protesta meglio? A mio parere ciò che conta sono i risultati e finora non se ne sono visti nè su questa sponda dell'Atlantico, nè sull'altra.
Caro Saviano, capisco che è piu chic protestare a New York, ma scendi dal piedistallo.
P.S. Nel suo discorso a Zuccotti park Saviano ha esordito dicendo: grazie per avermi invitato, è un onore essere parte di questa protesta che non è contro la legge e l’economia ma in loro difesa. Ecco, appunto!!
giovedì 29 settembre 2011
Piccolo dizionario della crisi; per meglio districarsi tra le nebbie dell'informazione al tempo della (sempre) grande depressione
Una piccola raccolta fatta in rete dei termini maggiormente utilizzati in questi mesi/anni di crisi dai media. Una vera e propria valanga di vocaboli tecnici fra cui è difficile districarsi senza un minimo di conoscenza. E senza neanche la consapevolezza del fatto che ci stanno togliendo tutto è davvero la fine.
ADVISER: Termine inglese che significa consigliere, consulente, promotore. Viene comunemente usato nel gergo finanziaro italiano, sia a proposito della consulenza privata alle famiglie sia nel caso dell'assistenza al management delle società che intendono compiere operazioni di fusione, di acquisizione, o di vendita sul mercato
ASSET: termine inglese che si può tradurre con beni materiali o immateriali di un'impresa.
AUTHORITY: Termine inglese che significa Autorità e che è entrato nel comune linguaggio finanziario italiano. Si tratta degli organismi pubblici, ossia introdotti per legge e i cui vertici sono di nomina governativa, che hanno la funzione di controllare e sovraintedere alla operatività delle società o enti privati e pubblici che operano sul mercato bancario, degli investimenti, delle imprese e del risparmio. Sono anche detti enti di vigilanza e il loro numero, in Italia, è un record europeo: Banca d’Italia (sulle banche), Consob (Borsa), Isvap (assicurazioni), Covip (Fondi pensione), Privacy, Antitrust e Risparmio (quest'ultima è prevista ma non è ancora operativa nell'ottobre 2007).
AZIONI: è un titolo che rappresenta una quota della proprietà di una società (a differenza delle obbligazioni che sono una sorta di prestito). Le azioni vengono quotate in borsa e possono essere nominative o al portatore.
BCE: Banca centrale europea, che ha sede a Francoforte (Germania). Definisce e attua la politica economica e monetaria dell'Unione europea, fissa il tasso ufficiale di sconto che vale per tutti i Paesi membri e garantisce la stabilità dei prezzi. Il presidente è Jean Claude Trichet.
BANCA D'AFFARI: è un istituto di credito che, diversamente delle banche commerciali, non permette depositi, ma offre servizi di alto livello e specula con elevato rischio. Le banche d'affari come Lehman Brothers, Goldman Sachs e Morgan Stanley sono considerate fra le maggiori responsabili dell'attuale crisi finanziaria.
BILANCIA COMMERCIALE: E’ il termine (in inglese è il trade balance) che misura e raffronta le importazioni ed esportazioni di merce da un Paese all’altro, o da un Paese al resto dei suoi partner commerciali. E’ definita “attiva” o “in attivo”, poniamo per un Paese A verso un Paese B, quando il Paese A ha un saldo positivo rispetto al Paese B: cioè quando le esportazioni di A verso B sono maggiori delle importazioni di B verso A.BILANCIA DEI PAGAMENTI: E’ il prospetto contabile (in inglese si chiama Balance of payments ) che rappresenta l’universo degli scambi da e per l’estero. E’ l’insieme di due componenti: le partite correnti e i movimenti dei capitali che devono, per definizione, pareggiarsi. Il conto delle partite correnti è relativo: alle operazioni commerciali "visibili", ossia il commercio di merci ; alle transazioni "invisibili" (entrate e uscite relative a servizi, come i noli, le assicurazioni, le attività bancarie, il turismo, i pagamenti di interessi e di dividendi); ai trasferimenti privati, per esempio le rimesse degli emigranti. La bilancia dei pagamenti economica tien conto delle transazioni con l'estero nel momento della loro effettuazione, quella valutaria nel momento in cui avviene il relativo pagamento, o regolamento, in valuta.
BLUE CHIP: si intendono, in America e nel mondo, le azioni quotate delle aziende di maggiori dimensioni, note a livello nazionale e con una storia solida di utili stabili e di una costante distribuzione di dividendi in crescita e con una marcata reputazione di alta qualità del management e dei prodotti o servizi che produce. Non è una definizione quantitativa, dunque, ma una sorta di riconoscimento che ogni mercato, e non solo quello Usa ormai, attribuisce con il tempo alle proprie società che si affermano come leader. Impropria, ma largamente usata, è l'identificazione delle Blue Chip con i titoli presenti nell'indice più rappresentativo di ogni Borsa, come le 30 del Dow Jones a Wall Street o le 40 dello S&P/Mib (o le 30 del Mib30) a Piazza Affari. Il termine viene dal poker, dove le chips (gettoni-monete) di colore blue sono quelle che valgono di più.
BOLLA: il termine, da solo o più frequentemente associato a “speculativa”, indica uno stato di crescita dei prezzi oltre la norma. Si applica a tutti i mercati, da quello azionario a quello obbligazionario a quello immobiliare, quando le contrattazioni vedono il prevalere esasperato della domanda. In una situazione di “bolla”, tutti vogliono posizionarsi nella convinzione di poter sfruttare il trend. Se e quando la bolla scoppia, la conseguenza è il crollo dei prezzi, come è successo qualche anno fa con la “bolla” di Internet.
BOND: è ormai una affermata e breve alternativa a obbligazione e significa legame, vincolo, anche assumendo un impegno scritto. Di qui il suo uso come titolo mobiliare in cui una parte chiede un prestito agli investitori e si accolla l’obbligo di rimborsarlo a certe condizioni: di tempo, di modalità di restituzione e di remunerazione. Chi acquista un bond si priva di denaro per un certo periodo e accetta di correre un rischio più o meno elevato di non rivedere i suoi soldi. Questa operazione viene compensata con gli interessi, sotto forma di cedole o di capitale incrementato a scadenza
BROKER: Si dice di ogni individuo o ditta che è nel businnes di comprare o vendere azioni per conto della clientela. E' una figura ufficializzata sul mercato americano attraverso la registrazione presso la SEC, e che ha l'equivalente in Italia nelle Sim e nei loro promotori, registrati presso la Consob. Il broker, a differenza del dealer, non ha posizioni in proprio, cioè non compra o vende titoli per sè: esegue solo ordini che riceve dalla clientela, che può ma non è obbligata a servirsi dei consigli del broker.
BUYBACK TITOLI DI STATO: riacquisto dei titoli di Stato da parte del Paese che li ha emessi sul mercato secondario.
CARTOLARIZZAZIONE: E’ la trasformazione in titoli trattabili sui mercati finanziari di crediti, iscritti a bilancio, ceduti da società, specialmente da istituti di credito, ad altre società-veicolo perché li immettano, appunto, nei circuiti di scambio dei valori mobiliari. Negli ultimi anni, a partire dal decreto legge di Tremonti nel settembre del 2001, il termine è stato largamente usato nel gergo giornalistico per indicare la cessione, da parte dello Stato o di altri enti pubblici, di beni immobili o mobili, sotto forma di titoli negoziabili. E’ l’equivalente del termine inglese securitization.
COMMERCIAL PAPERS: sono obbligazioni a breve emesse dalle aziende, finalizzate a coprire necessità di breve periodo. Si tratta in genere di titoli sicuri.
COMMODITY: Merce o materia prima. Ogni sostanza fisica, come i prodotti dell'agricoltura, i metalli, il petrolio, che è interscambiabile con un'altra dello stesso tipo e che un investitore può comprare o vendere, abitualmente stipulando contratti derivati (quali i futures), che sono quotati presso le Borse delle Merci. Il prezzo di una merce è soggetto alla legge della domanda e dell'offerta.CORPORATION: E' la più diffusa forma di organizzazione societaria americana, che in Italia ha il corrispettivo nelle SPA, società per azioni. E' certificata da uno Stato ed ha certi diritti legali come entità separata dai suoi padroni, o azionisti. E' proprio la limitata responsabilità di questi ultimi a caratterizzare le corporation, assieme alla emissione di azioni facilmente trasferibili e alla esistenza di una attività reale sul mercato. Il processo che porta alla nascita di una corporation, chiamato incorporation (da cui la sigla abbreviata Inc. , da Incorporated, che accompagna i nomi delle società americane) dà alla compagnia uno status legale separato dai proprietari e protegge questi ultimi dall'essere personalmente responsabili nel caso in cui l'azienda sia portata in tribunale.
CREDIT DEFAULT SWAPS: Contratti di assicurazione sull'insolvenza di un debitore. È uno strumento finanziario che ha la funzione di garantire chi ha acquisito titoli da un venditore. Più il venditore è attendibile meno alto sarà il valore dei Credit default swaps (Cds). Nel caso degli Stati il Cds ha una durata di 5 anni. È considerato uno strumento speculativo per scommettere sul possibile fallimento di uno Stato (o azienda).
DEALER: Si dice di una ditta finanziaria che opera sui mercati acquistando o vendendo titoli per conto proprio, ossia facendoli affluire sul o defluire dal proprio conto. Oltre che gestire il proprio portafoglio a scopo di investimento, il dealer può agire anche vendendo titoli che ha nel proprio conto alla clientela esterna o ad altre ditte di dealer o broker.
DEBITO SOVRANO: Sinonimo di debito pubblico, con cui si intende il debito che uno Stato (tramite le amministraizoni pubbliche centrali e locali) contrae con i propri cittadini (debito interno) o con istituzioni finanziarie e stati esteri (debito estero). Il Dipartimento del Tesoro pubblica le cifre del debito pubblico italiano, Eurostat quelle comparate dei 27 Paesi membri Ue.
DEFAULT: Termine inglese che in economia indica il fallimento. Nella attuale crisi, a rischio default sono gli Stati che non sono in grado di rispettare i termini concordati per il rimborso dei debiti contratti.
DEFAULT SELETTIVO: ristrutturazione di una parte del debito emesso da un Paese; comporta perdite per i detentori delle obbligazioni.
DEFLAZIONE: situazione economica in cui si registrano tassi di inflazione negativi e i prezzi calano.
DIVIDENDO: La cosa da dividere, dal latino. Un'azione rappresenta anche diritti patrimoniali nei confronti di una Società Anonima: se questa consegue un utile netto, al proprietario dell'azione ne spetta una parte in proporzione al valore nominale del titolo detenuto. Questa quota viene denominata «dividendo». Il diritto al dividendo è rappresentato essenzialmente dalle cedole allegate all'azione. E', in altre parole, una somma tassabile decisa dal consiglio di amministrazione di una società per azioni e data agli azionisti come parte di profitti presenti o passati. In America, di solito, ciò avviene su base trimestrale. In Italia, annualmente. Di solito sono dati in cash, ma possono anche essere dati in titoli. Le compagnie non sono obbligate a pagare il dividendo. Nelle fasi di crescita, gli utili sono spesso utilizzati interamente per sviluppare il business. Quando una società entra in una fase di maturità, invece, la pratica del dividendo è comune.DOW JONES: E' il nome di un'azienda Usa fornitrice globale di notizie finanziarie; la società è quotata a Wall Street e ha due settori operativi: l'editoria, con la stampa cartacea di giornali finanziari (Wall Street Journal e Barron's), e con attività Tv e di informazione generale, anche per via digitale; e la produzione di indici finanziari, utilizzati dalla comunità finanziaria mondiale sia per informarsi sia per creare prodotti di investimento (fondi indicizzati ed ETF). Il Dow Jones Industrials Average (sigla DJIA), chiamato comunemente Dow Jones (abbreviato spesso in Dow) come la società che lo ha creato, è anche il più noto ed antico indice della Borsa americana. Oggi comprende le 30 cosiddette blue chips, aziende di maggiore capitalizzazione di Wall Street, di cui riproduce l'andamento medio in tempo reale durante l'intero orario di scambi. I 30 titoli, aggiornati periodicamente sulla base delle variazioni di capitalizzazione, malgrado il nome non sono tutti del settore industriale. Il Dow fu ufficialmente avviato nel 1896 da Charles Dow, e aveva all'inizio 11 azioni.
DOWNGRADING, o DECLASSAMENTO: È termine usato quando c'è una revisione, in senso negativo, cioè al ribasso, da parte di una società di rating del grado di qualità del credito, ossia del grado di affidabilità a ripagare regolarmente i creditori attribuito a un ente emittente di titoli azionari e obbligazionari. Per esempio, l'Italia è stata declassata da AA- ad A+ nell'ottobre 2006. Il downgrading è possibile sia nel caso di aziende private sia nel caso di enti governativi, i quali si troveranno a dover remunerare maggiormente il denaro che chiederanno in prestito al mercato dopo essere stati "downgraded" , declassati.
ECCESSO DI RIALZO: (limit high ) Nel gergo delle borse indica un aumento di prezzo considerato eccessivo, determinato dal superamento di un certo livello soglia. La rilevazione dell'eccesso è relativa alla differenza tra il prezzo di due proposte di negoziazione successive. Il livello soglia non è uniforme nei vari mercati internazionali e nelle diverse fasi di negoziazione, ma di solito varia dal 5% al 10% e può essere diverso nella fase di apertura e in quella della contrattazione continua. Quando si registra un eccesso di rialzo l'autorità di Borsa fa scattare la temporanea sospensione del titolo dalle contrattazioni.
ECOFIN: l'insieme dei ministri dell'Economia e delle Finanze dei 27 Stati membri dell'Ue. Si riunisce una volta al mese a Bruxelles o a Lussemburgo, e una volta ogni sei mesi nel Paese che in quel momento detiene la presidenza del Consiglio Ue.
ESPOSIZIONE: È termine usato in finanza a proposito delle scelte di un investitore o di un gestore di "esporsi" ad un certo rischio. "Esporsi a" è, in pratica, "essere investiti in". Per esempio, l'esposizione alle azioni europee o ai junk bonds americani non significa altro che l'acquisto di azioni europee o junk bonds americani: correndo quindi il rischio, o esponendosi al rischio, legato ai due diversi investimenti.EURIBOR: Euro Interbank Offered Rate, è il tasso medio con cui avvengono le transazioni finanziarie in euro tra le grandi banche europee. È stato creato contestualmente all'euro il primo gennaio 1999.
EUROGRUPPO: riunisce i ministri dell'Economia e delle Finanze degli Stati membri dell'Ue che hanno adottato l'euro, attualmente 15. Ha carattere informale e si svolge alla vigilia di una riunione dell'Ecofin; il presidente in carica è il premier lussemburghese Jean-Claude Juncker.
FED: Federal Reserve (Bank), o semplicemente Fed, è la Banca centrale degli Stati Uniti.
FINANCIAL STABILITY BOARD (fino al 2009 FINANCIAL STABILITY FORUM): è un organismo internazionale con il compito di monitorare il sistema finanziario mondiale. In tale organismo sono rappresentati tutti i paesi del G20 (rappresentati sia dai propri governi che dalle rispettive banche centrali), Spagna e Commissione Europea. Ha la propria sede a Basilea. Nasce nel 1999 dalla volontà dei governi di incentivare la stabilità finanziaria in un'ottica globale, migliorare il sistema dei mercati e ridurre il rischio di crisi finanziarie per mezzo della condivisione di informazioni. Si propone, inoltre, di incentivare la cooperazione internazionale tra le autorità di vigilanza.
FISCAL DRAG: direttamente dall’inglese, è l’incremento del fardello fiscale dovuto ad aumenti nella esazioni delle tasse che non sono dovuti ad una specifica scelta tributaria decisa da governi o parlamenti ma per il solo fatto che c’è stato un aumento dei redditi tassabili a causa del “drago” dell’inflazione, che gonfia i redditi nominali.FONDAMENTALI: spesso usato anche senza il sostantivo "dati" che può accompagnarlo (dati fondamentali) è riferito al corpo costituito dalle voci dei bilanci aziendali che definiscono le condizioni di salute della società: il patrimonio, i crediti, l'indebitamento a breve e a lungo, i tassi di crescita del fatturato, i profitti, i carichi previdenziali e degli impegni con i dipendenti. I fondamentali servono agli investitori per capire se una compagnia, al di là della quotazione che può essere influenzata da fattori esterni contingenti, merita o no di essere oggetto di un investimento di lungo periodo per il suo valore intrinseco.
FONDO Efsf: Un fondo per la stabilità finanziaria dell'Europa (European Financial Stability Facility) con sede in Lussemburgo creato dalla Ue in occasione della crisi finanziaria che ha colpito la Grecia nel maggio del 2010. Il fondo, di natura temporanea, aveva un capitale iniziale di 220 miliardi di euro, poi alzato a 440 miliardi. Il fondo Esfs è intervenuto oltre che nella crisi greca, anche per salvare Irlanda e Portogallo.
FONDO ESM: nuovo fondo salva stati permanente dell'Eurozona, l'European Stability Mechanism. Sarà operativo dal primo luglio 2013 con una capacità finanziaria di 500 miliardi di euro.
Ftse Mib: Acronimo di Financial Times Stock Exchange (pronuncia Futsi Mib), è l'indice della Borsa italiana che indica il valore delle azioni delle 40 maggiori aziende Italiane ed estere, quotate alla Borsa di Milano. È l'indice di riferimento utilizzato per indicare sinteticamente il valore del mercato azionario nella sua totalità. Viene aggiornato costantemente ed è disponibile sul sito della Borsa italiana. Il FTSE mib è in vigore dal giugno del 2009, e ha sostituito il precedente paniere di titoli noto come Standard and Poor's MIB (che ricalca senza particolari differenze), dopo la fusione della Borsa di Milano con quella di Londra.
FUTURES: All'interno della famiglia dei cosiddetti derivati, sono contratti standardizzati, trasferibili, quotati in Borsa che richiedono la consegna di una commodity, o di una obbligazione, o di una valuta, o di titolo o di un indice borsistico, ad un determinato prezzo, in una data specifica preindicata. A differenza delle opzioni, i futures comportano l'obbligo ad acquistare. Il rischio che grava su chi è titolare di un contratto future è illimitato, e poiuchè l'impegno con la controparte è simmetrico, anche il rischio di chi vende un future è senza limiti. La somma persa o guadagnata da ognuna delle due parti è uguale ed opposta, cioè il mercato di un future è un gioco a somma zero.
HEDGE: significa letteralmente, in inglese, siepe come parola e “cintare”, “tenere al sicuro” come verbo. Di qui, nel gergo finanziario, hedge è un investimento cosiddetto di copertura, cioè fatto allo scopo di ridurre il rischio di movimenti avversi in un altro titolo, bond o azione, posseduto. Tecnicamente, ci si copre di solito acquistando un derivato, come un’opzione, oppure con una vendita allo scoperto, con l’obiettivo di raggiungere un risultato che possa compensare perdite nell’investimento primario.
HEDGE FUND: fondi di investimento ad alto rendimento e ad alto rischio, nascono negli Stati Uniti negli anni Cinquanta. La legge americana impone che gli investitori abbiano un patrimonio di almeno un milione di dollari o entrate nette per oltre 200.000 dollari e che il numero dei soci non sia superiore a 99. Si stima che vi siano oggi almeno 10.000 fondi hedge nel settore, per un giro d'affari di 2.000 miliardi di dollari.
HOLDING: È termine ormai adottato nella finanza italiana per indicare (dall'inglese to hold, tenere, tenere assieme, mantenere) una società che detiene partecipazioni azionarie importanti (di controllo o comunque rilevanti) in altre aziende. Una holding non ha quindi una diretta responsabilità operativa in un certo business, ma è una sorta di "fondo di partecipazioni".
INDICE DI PATRIMONIALIZZAZIONE: misura percentualmente il finanziamento dell'impresa ottenuto con mezzi propri piuttosto che di terzi. Tanto più elevato è l'indice tanto più l'impresa si autofinanzia e meno ricorre a fonti esterne. Due i principali indici menzionati in questi giorni sulla stampa, relativamente alla patrimonializzazione delle banche: Tier 1 capital e Core tier 1.
INFLAZIONE: crescita del livello dei prezzi che si verifica in modo generalizzato su tutti i prodotti.
INSIDER TRADING: Nel gergo finanziario insider si associa prevalentemente a "trading" per indicare un vero e proprio reato, che è lo sfruttamento di notizie riservate, di cui si è in possesso in virtù della propria posizione professionale o privilegiata a scopo di guadagno personale. Tipicamente, il reato si compie investendo (o vendendo allo scoperto) in un titolo quando l'insider conosce dettagli importanti della vita di una società quotata ancora non comunicati, come di dovere, alle autorità di vigilanza e al mercato, e che quando sono resi noti concorrono a muovere la quotazione verso l'alto o verso il basso
IVA: Imposta valore aggiunto. Colpisce l'incremento di valore che una merce acquista ad ogni passaggio economico. Attraverso un meccanismo di detrazione, l'imprenditore e il lavoratore autonomo scaricano il peso dell'imposta sull'acquirente successivo. Alla fine del processo, l'Iva grava completamente sul consumatore finale della merce.
JOINT VENTURE: Termine inglese ampiamente adottato nel linguaggio societario italiano che significa letteralmente impresa, iniziativa congiunta: indica la collaborazione produttiva fra società, enti o aziende che possono anche essere di Paesi diversi. Il termine è usato anche nel caso della costituzione di una società o di un'azienda a proprietà congiunta per uno scopo determinato.LIQUIDITA': E' la caratteristica finanziaria di beni, investimenti, titoli e valute che misura il grado della loro convertibilità in denaro immediatamente spendibile. Non a caso il suo sinonimo è cash, che significa moneta contante. Un immobile è poco liquido, o illiquido se paragonato ad una azione quotata. Ma un BOT è ancora più liquido di una azione quotata, ossia trova più facilmente una controparte che lo accetta pagando in soldi al venditore. La liquidità è un fattore positivo poichè assicura al possessore di un bene una migliore possibilità di trasformarlo in cash, con il minor sacrificio di prezzo. La liquidità è funzione del volume di scambi: tanto più sono numerosi su un certo titolo o un certo bene, tanto più facilmente un venditore troverà la controparte. E la concorrenza tra controparti desiderose di acquistare un certo bene o un certo valore mobiliare contribuisce a tenere il prezzo elevato, quindi (come minimo) molto vicino a quello della
transazione precedente.
MAIN STREET:Nel gergo economico-finanziario americano, ma rintracciabile ora anche nei report delle banche italiane o negli articoli della stampa specializzata, è termine contrapposto a Wall Street. Serve a indicare ciò che in Italia va sotto l’espressione di economia reale cioè l’occupazione, l’inflazione, la produzione e produttività delle imprese, i consumi e così via, per distinguerla dall’economia “di carta” della finanza e della Borsa. Main significa principale, importante, e Main Street è l’immancabile nome della arteria dorsale di ogni piccolo centro americano, in questo caso nella accezione propria di “strada principale”.
MANAGEMENT: E' il gruppo di individui in posizione dirigente, o manager, che hanno il potere-compito di decidere come condurre un''azienda. In finanza, (asset management, dove gli asset sono le diverse classi dei titoli: cash, azioni, bond eccetera), significa pure l''attività di dar vita e poi di gestire un portafoglio di valori mobiliari. Il management finanziario può essere attivo, ossia condotto senza vincoli o limitazioni nelle scelte che non siano quelli di legge o regolamento, oppure passivo, cioè limitato alla replica del portafoglio di un indice preesistente, di cui quindi si replicheranno anche le performance.
MUTUO: è il prestito cui si ricorre per finanziare l'acquisto di un immobile, usualmente con periodi fissati per il pagamento delle rate al prestatore (una banca o una finanziaria specializzata) e con un certo meccanismo per la determinazione degli interessi. I mutui possono essere a tasso fisso, variabile o misto. L'indebitamento si accompagna sempre alla accensione di una ipoteca a favore del prestatore di denaro, che normalmente ma non obbligatoriamente riguarda lo stesso bene acquistato.
NAZIONALIZZAZIONE: passaggio di attività produttive dal settore privato al settore pubblico attraverso provvedimenti di carattere legislativo.
NYSE: New York Stock Exchange. E' la più anziana e la più grande Borsa negli Usa, con sede a Wall Street a New York City. Il NYSE è nato nel 1792, quando un gruppo di broker si radunò sotto un albero sulla punta meridionale di Manhattan e firmò un accordo per trattare i titoli azionari e obbligazionari. Ha il compito di fissare le regole, di controllare l'attività, di ammettere alla quotazione le società, di supervisionare il trasferimento delle postazioni degli agenti di cambio e delle società-broker abilitati. Anche se ha di recente mosso passi organizzativi importanti sulla strada della modernizzazione tecnologica, il NYSE pratica ancora il tradizionale metodo delle "grida", ossia di operatori fisici che trovano sul parterre le controparti (compratori o venditori) per i clienti. Si chiama anche "big board", "grande tabellone".
OBBLIGAZIONI: o bond. È un prestito, per una somma e una data determinate, concesso dall'investitore a un emittente che può essere uno Stato (titoli di Stato, come Bot e Cct), un ente pubblico o una società privata. L'obbligazione garantisce un rendimento a chi lo acquista e la restituzione della somma alla scadenza.
ONCIA: E' l’unità di misura anglosassone di peso che equivale a 31,1035 grammi, ed è usata nel mondo finanziario, a livello internazionale, come l’unità di misura di base dell’oro. Il prezzo dei contratti futures dell’oro, la commodity per eccellenza, è denominato in dollari per oncia. La massima quotazione dell’oro è stata di 850 dollari per oncia (equivalente a 27,3 dollari al grammo) il 21 gennaio del 1980. La quotazione minima è stata di 252,90 dollari per oncia (8,131 dollari al grammo) il 21 giugno 1999.OPEC: Organization of the Petrolium Exporters Countries, ossia Organizzazione tra i Paesi esportatori di petrolio, che ha lo scopo, afferma l'OPEC stessa, "di coordinare e unificare le politiche dei Paesi membri e di assicurare la stabilizzazione dei prezzi del petrolio con il fine di garantire un efficiente, economico e regolare rifornimento di petrolio ai consumatori, uno stabile ricavo ai produttori e una giusta remunerazione sul capitale a coloro che investono nel comparto petrolifero". Di fatto è un cartello, fondato nel 1960 da 5 Paesi, con sede attuale a Vienna e che conta oggi 11 paesi aderenti. Essi sono (a fianco l'anno di adesione): Algeria - 1969, Libia - 1962, Nigeria - 1971, Iran - 1960, Iraq - 1960, Kuwait - 1960, Qatar - 1961, Arabia Saudita - 1960, Emirati Arabi Uniti - 1967, Indonesia - 1962, Venezuela - 1960.
ORSO: Termine mondiale del gergo borsistico e finanziario per indicare un investitore, un analista, un economista che sono pessimisti sulle prospettive future dell'azione, del titolo obbligazionario, e in generale del bene o valore, dalle case all'oro, a cui si sta interessando. In inglese è "bear", che significa appunto orso. Il suo opposto concettuale è "toro", o "bull" in inglese, che significa ottimista sulle prospettive, favorevole, ad un certo titolo, bond, bene o valore.
OUTLOOK: Significa “vista” nel senso di “prospettiva”, “veduta”, “previsione di tendenza”. E’ entrata nell’uso comune degli analisti finanziari perché le agenzie di valutazione della qualità del credito di una azienda quotata, o di un ente pubblico o privato che emette obbligazioni, non danno loro solo il classico rating (da AAA in giù), ma periodicamente fanno conoscere l’outlook, che è come una anticipazione di una correzione del rating. L’outlook può essere positivo, negativo o stabile a seconda che ci siano prospettive di innalzamento, di abbassamento o di invariabilità del rating nel prevedibile futuro.
OUTSOURCING: Nel mercato del lavoro è diventato sinonimo, negli ultimi tempi, del lavoro fatto per una ditta di un certo Paese da parte di lavoratori stranieri che operano all'estero, nei rispettivi Paesi, senza emigrare nel Paese datore. E' un segno dei tempi, poichè il fenomeno è esploso con l'internazionalizzazione e l'apertura dei mercati. Tuttavia, in senso letterale, l'outsourcing (out=fuori; source=fonte) è tutta la produzione fatta da personale che è diverso dai dipendenti a tempo pieno di un'azienda.
PANIERE: Da contenitore in vimini intrecciati, usato per le uova, i pomodori e così via, il significato primo, è diventato termine usato anche in economia per definire l'insieme di merci e servizi sulle cui variazioni di prezzo viene calcolato l'aumento del costo della vita, o inflazione. In finanza, è un certo numero di titoli contenuti in un indice, o in un portafoglio. "Non mettere tutte le uova nello stesso paniere", parlando di risparmio, è un motto di successo dei promotori per suggerire agli investitori l'esigenza di diversificare, cioè di sottoscrivere fondi comuni.
PAREGGIO DI BILANCIO: Il pareggio di bilancio e' l'obiettivo della manovra, da raggiungere nel 2014. Equivale a un rapporto defict/Pil (vedi voce) pari a zero e la sua credibilita' e' una variabile fondamentale nell'attacco speculativo di questi giorni, che sfrutta la debolezza del Governo e del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, intervenuto venerdi' per tranquillizzare i mercati, non a caso ha definito ''credibili il pareggio del bilancio nel 2014 e l'avvio di una tendenza al calo del rapporto debito/pil''. La riduzione del rapporto deficit/Pil e' considerata l'unico modo per ridurre lo stock del debito pubblico.
PIL Prodotto interno lordo: In inglese è GDP (Gross Domestic Product), è il valore complessivo dei beni e dei servizi finali prodotti, sia dal settore privato sia dalla pubblica amministrazione, all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (di solito è un anno), che sono destinati al consumo finale. Dal conto è quindi esclusa la produzione destinata ai consumi intermedi inter-industriali, cioè quella parte della produzione riutilizzata e scambiata tra le aziende stesse. Viene considerato la misura della ricchezza prodotta in un certo Paese e, in altri termini, può anche essere definito come la somma dei valori aggiunti generati dalle imprese private e dalla pubblica amministrazione in un dato paese in un determinato periodo. Si dice Lordo, perchè è al lordo degli ammortamenti, dove per ammortamento si intende il procedimento con il quale si distribuiscono su più esercizi i costi di beni a utilità pluriennale, che possono essere di diversa natura. E si chiama Interno perchè comprende il valore dei beni prodotti all'interno in un paese, a prescindere dalla nazionalità dei singoli e delle aziende che li produce.
PRIVATE EQUITY: è un’espressione generale che si riferisce comunemente ad ogni tipo di investimento in titoli in un’attività, o società, bond o azioni, non sono trattati in un mercato pubblico, cioè che non sono quotati. Le società che si presentano sul mercato come “società di private equity” si distinguono dalle società di gestione del risparmio per la natura dei fondi che amministrano e per la clientela: i “private” sono fondi chiusi, investiti per la quasi totalità, ma non obbligatoriamente, in titoli di società “private”, mentre le SGR hanno fondi “aperti” e investiti per la gran parte in titoli quotati, “public”; i clienti dei “private” sono istituzioni (fondazioni, fondi pensione eccetera), quelli dei fondi delle Sgr sono per lo più piccoli risparmiatori individuali.
PROFITTO: E' il guadagno (espresso da un numero positivo nel bilancio) che si ricava da un investimento o da una qualsivoglia operazione di business dopo aver sottratto ogni voce di spesa o costo. Può essere al netto o al lordo delle imposte, a seconda che sia considerato dopo o prima prima dell'assolvimento degli obblighi fiscali. E' l'opposto della perdita (che si ha quando la differenza tra l'investimento e i costi dà un numero negativo).
QUOTA: Genericamente il termine può indicare la partecipazione, anche espressa in percentuale, di un investitore nel capitale di una società. Borsisticamente, come le Azioni sono le unità di base di cui è composto il capitale di una società per azioni, le Quote sono le unità di base di cui è composto il capitale nelle srl, società a responsabilità limitata. Nel risparmio gestito, le quote sono le parti in cui è suddiviso il patrimonio in tutte le tipologie di fondi comuni d’investimento e delle sicav, società di investimento a capitale variabile.
RAPPORTO DEFICIT/PIL: Il rapporto esistente tra il debito pubblico di uno Stato e il suo prodotto interno lordo (PIL). In base al patto di stabilità siglato a Maastricht dai membri dell'Unione europea, il rapporto deficit/PIL deve mantenersi sotto quota 60% per evitare la creazione di debiti pubblici troppo grandi e di fatto non rimborsabili. In realtà sono molto pochi gli Stati rispettosi del limite consigliato dalla Ue e tra questi non c'è l'Italia che ha un rapporto del 119%.
RATING- È il giudizio sulla situazione finanziaria di un soggetto (Stato, azienda o privato) data da un'agenzia specializzata. I più autorevoli sono quelli espressi dalle agenzie Moody's, Standard and Poor's e Fitch. Il rating viene espresso in sequenze di lettere a partire dal migliore (AAA per S&P e Fitch, Aaa per Moody's) detto “prime” perché sancisce la massima sicurezza possibile del capitale investito, fino al peggiore (D per S&P e Fithc e C per Moody's) che equivale al giudizio di perdita del capitale investito. I rating delle principali agenzie influiscono pesantemente sull'andamento dei mercati, tanto che l'Unione Europea e il Financial Stability Board mondiale stanno valutando misure per limitarne l'influenza.
REAL ESTATE: Termine inglese entrato nel linguaggio degli investimenti e che definisce immobili, case, ed altre strutture simili, comprendendo anche il terreno, e l’aria e il sottosuolo, la cui proprietà conferisce il diritto alla edificazione. Real sta per reale, tangibile ed estate, oltre a significare “stato, classe sociale e ceto” vuol dire anche “proprietà terriera o immobiliare, beni, patrimonio, possedimento, podere, fondo”.
RECESSIONE: Indica un periodo di declino economico generale di una economia. Secondo i tecnici del sistema americano, la definizione di recessione scatta quando si succedono almeno due trimestri di fila di crescita negativa del Prodotto interno lordo (PIL). Se il PIL è a crescita negativa significa che il Paese, in tutte le sue componenti produttive, sia pubbliche sia private, ha rallentato: minore produzione, minore spesa, minori consumi, minori servizi.
RISCHIO: E’ la probabilità quantificabile di perdere o di guadagnare meno di quanto atteso quando si investe in titoli, o in ogni altra attività economica. Ci sono vari tipi di rischio, ognuno per ogni possibile variabile capace di incidere sul risultato: valutario, economico, di mercato, immobiliare, di evento, di settore, d'interesse, di Paese, di credito, di controparte e altri ancora.
RISERVE (valutarie o auree): Sono gli stock, o quantità in deposito, di valute e di titoli di stato in valute diverse dalla propria detenute da una banca centrale per poter operare sui mercati internazionali, a protezione del valore della propria moneta. Gli stock in oro sono chiamati anche riserve auree, ma rientrano nelle riserve, come diversificazione della quota in dollari, la valuta in cui sono tipicamente denominate barre e lingotti d'oro. La gestione delle riserve serve per cercare di tenere alto o basso il proprio cambio con le monete dei maggiori partner commerciali, a seconda della politica ritenuta più utile alla propria economia. Così, per esempio, la banca centrale cinese ha ingenti riserve in bond in dollari Usa per tenere alto il prezzo del dollaro e mantenere competitivi i prezzi delle proprie merci per il pubblico americano.
SHORT SELLING O VENDITE ALLO SCOPERTO: Vendita delle azioni effettuata senza avere la piena proprietà. Può avvenire in base a diverse modalità, a seconda della tipologia di azioni: 'nude' quando non si possiedono o 'ricoperte' quando si hanno in prestito da una banca o assicurazione. In sintesi, un soggetto può cedere azioni di cui non è in pieno possesso consegnandole all'acquirente in un momento successivo (di norma servono tre giorni per consegnare effettivamente uno strumento finanziario). In questo modo riesce ad acquistare le azioni da rivendere a un prezzo più basso a causa dell'andamento del valore del titolo in Borsa. Ad esempio A vende a B azioni X a un valore Y stabilito oggi pur senza possedere le azioni che ha venduto; A spera che il valore delle azioni X scenda nell'intervallo temporale accettato per l'effettiva consegna, e così di guadagnare dalla transazione. Le short selling sono considerate uno degli strumenti che possono agevolare la speculazione, e in più occasioni sono state sospese.
SOLVIBILITA': capacità; di un soggetto, persona o ente, di rispettare gli impegni presi con i creditori, pagando i dovuti interessi e garantendo il rimborso del capitale ottenuto in prestito. Nel gergo finanziario la solvibilità è misurata dai rating (dalle tre A in giù che sono i voti dati dalle agenzie internazionali che stimano, come si dice, la “qualità dei crediti”.
SPECULATIVO: oltre al normale significato di “rischioso”, di “fatto al fine di ricavare un guadagno possibilmente alto e in poco tempo”, l’aqgettivo ha pure un significato tecnico nel mondo dei bond. Si dice “di tipo speculativo” o “speculative grade” il rating attribuito dalle agenzie (Standard&Poor’s o S&P; Moody’s; Fitch le 3 maggiori) a chi emette bond per dare al mercato un giudizio di scarsa affidabilità. Gli speculative-grade ratings della S&P sono, dal meno al più rischioso, i seguenti: BB+, BB,BB-, B+, B, B, CCC+, CCC, CCC-, CC,C,D. Tanto più il rating è verso la D (che indica Default, fallimento), tanto meno sicuro è l’investimento.
SOSPENSIONE TITOLI: Per evitare turbolenze eccessive sui mercati, al variare dei prezzi di un titolo oltre una certa soglia (che per le azioni e' del 10%) le negoziazioni su quel titolo vengono automaticamente sospese. La sospensione puo' avvenire anche su decisione discrezionale della Consob. Alla sospensione segue un'asta di volatilita' per fissare un nuovo prezzo.
SPREAD: È il differenziale tra i rendimenti dei titoli di stato poliennali (in genere dieci anni). Misura la differenza del rischio di investire nelle obbligazioni emesse dai singoli Stati. In Europa lo spread dei Paesi membri viene calcolato confrontandolo con l'economia più forte, la Germania, che corrisponde un minor interesse sulle obbligazioni emesse. Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi è uno dei valori di riferimento per capire la condizione della nostra stabilità finanziaria. Lo spread viene espresso in punti base, che corrispondono alla differenza tra le percentuali di rendimento dei titoli di stato. Ad esempio se i Btp decennali fruttano il 5 per cento e i Bund tedeschi il 2 per cento, il valore dello spread è ottenuto dalla sottrazione tra i due (5-2=3) espresso in punti base (300).
STAGFLAZIONE: combinazione dei termini stagnazione e inflazione: è la situazione nella quale sono insieme presenti sia un aumento generale dei prezzi (inflazione) che una mancanza di crescita dell'economia in termini reali (stagnazione economica).
STOCK OPTION: Termine entrato nell’uso nel gergo del lavoro e della finanza pure in Italia. Stock significa azione e option opzione: indica l’opzione, ossia il diritto ottenuto per contratto o per trattativa personale che il ricevente ha di comprare o di vendere l’azione della ditta presso cui lavora, ad un prezzo prefissato e ad una data specifica. In borsa, le options sono strumenti finanziari della categoria dei derivati, come i futures.
STRUTTURATI: Si dice di prodotti finanziari il cui meccanismo di investimento è collegato ad una complessa struttura, o combinazione, di elementi. Nella sua espressione più semplice è un bond (ma può essere un'azione, o un certificato rappresentativo di un insieme di titoli azionari o di commodities) che funge da base, o sottostante, a cui è collegato un derivato (di solito un'opzione). Ad un certo variare prefissato del valore sottostante, all'insù o all'ingiù, il derivato potrà corrispondere un guadagno, infliggere una perdita, o semplicemente spirare, lasciando all'investitore la parte di base dell'investimento.SUBPRIME: i mutui subprime sono quelli concessi alle persone meno facoltose e perciò con un elevato rischio di mancato rimborso delle rate. Negli Stati Uniti pesano per il 10% del mercato, mentre in Europa, tranne che in Inghilterra, il fenomeno è marginale.
TAEG: Nel mondo del credito al consumo, il TAEG, che sta per Tasso Annuale Effettivo Globale, comprende qualsiasi spesa e costo relativi al finanziamento (spese di istruttoria, bancarie eccetera, oltre al puro tasso di interesse finanziario). Il TAEG, per definizione, è lo strumento che fornisce la piena trasparenza circa l'interesse reale che si verrà a pagare su un determinato prestito o finanziamento.TASSO DI SCONTO o DISCOUNT RATE: E' il tasso applicato sui prestiti che le banche centrali fanno direttamente alle aziende di credito che si rivolgono a loro. E' usualmente più elevato del tasso, cosiddetto target, che è quello più noto al pubblico e che la banche centrali fissano come indicazione per il mercato in generale. Una banca si rivolge alla sua banca centrale solitamente quando trova difficoltà a farsi finanziare dal mercato, come è avvenuto nell'estate del 2007 in occasione della crisi di liquidità dovuta allo scoppio della bolla immobiliare e dei mutui subprime americani.
TITOLI DI STATO: Obbligazioni a breve, medio e lungo termine emesse dagli Stati per finanziare il debito pubblico. Alla scadenza dei termini previsti lo Stato rimborsa il capitale investito. Uno dei criteri per valutare la salute economica di uno Stato è il rendimento che viene offerto dai titoli di stato a lungo termine, che in Italia si chiamano Buoni del Tesoro Poliennali (con una durata che varia dai 3 ai 30 anni), in Germania ci sono i Bund, in Francia gli Oat, in Spagna i Bonos e in Usa e nel Regno Unito i Governative Bond. Più è alto l'interesse riconosciuto ai titoli di stato più lo Stato rischia di indebitarsi, meno è garantita la restituzione del credito. Il Dipartimento del Tesoro aggiorna i tassi di interesse su tutte le forme di titoli di stato.
TITOLI STRUTTURATI: Si chiamano così i prodotti finanziari il cui meccanismo di investimento è collegato ad una complessa struttura, o combinazione, di elementi. Nella sua espressione più semplice è un bond (ma può essere un'azione, o un certificato rappresentativo di un insieme di titoli azionari o di commodities) che funge da base, o sottostante, a cui è collegato un derivato (di solito un'opzione). Ad un certo variare prefissato del valore sottostante, all'insù o all'ingiù, il derivato potrà corrispondere un guadagno, infliggere una perdita, o semplicemente spirare, lasciando all'investitore la parte di base dell'investimento.
TORO: Termine mondiale del gergo borsistico e finanziario per indicare un investitore, un analista, un economista che sono ottimisti sulle prospettive future dell'azione, del titolo obbligazionario, e in generale del bene o valore, dalle case all'oro, a cui si sta interessando. In inglese è "bull", che significa appunto toro. Il suo opposto concettuale è "orso", o "bear" in inglese, che significa pessimista sulle prospettive, sfavorevole, ad un certo titolo, bond, bene o valore.
TREND: Significa tendenza, e nel linguaggio economico e finanziario indica la direzione verso la quale si stanno muovendo, in una certa fase, i prezzi dei titoli, i tassi d’interesse e, più in generale, ogni valore o indice che definisce l’andamento di un mercato. Il trend può essere positivo (se le quotazioni salgono e prevedibilmente dovrebbero proseguire per un certo periodo a salire), negativo (il contrario, quando i prezzi calano) o piatto (né su né giù). Popolare per trend è “l’aria che tira”.
TRUST: Fiduciaria nel linguaggio finanziario-legale. E'' una forma societaria in cui un soggetto-cliente conferisce il controllo fiduciario di una proprietà (possono essere beni mobili o immobili) ad un soggetto individuale o societario (detto trustee o amministratore fiduciario) che li amministra nell''interesse del beneficiario. Un secondo significato di trust è quello di un cartello di società che, agendo come un monopolio, annulla la naturale concorrenza di mercato a danno dei consumatori. Di qui, si dice legge o autorithy anti-trust riferendosi ai provvedimenti e agli enti creati per la tutela della libertà di mercato. |
UPGRADING: Termine inglese composto di up (su, all'insù) e grade (dare un giudizio, assegnare un grado, un rating) che si usa quando un'agenzia del credito (S&P, Moody's o Fitch) attribuisce un rating più alto, ossia migliorativo, ad una società quotata o a un ente che emette obbligazioni. Si ha un upgrading quando l'agenzia del credito, compiuti i rituali esami e accertamenti, conclude che la affidabilità del debitore sotto analisi di rispettare i propri impegni con i creditori si sia rafforzata.
UTILE: Sinonimo di profitto, è il guadagno (espresso da un numero positivo nel bilancio) che si ricava da un investimento o da una qualsivoglia operazione di business dopo aver sottratto ogni voce di spesa o costo. Può essere al netto o al lordo delle imposte, a seconda che sia considerato dopo o prima prima dell'assolvimento degli obblighi fiscali. E' l'opposto della perdita (che si ha quando la differenza tra l'investimento e i costi dà un numero negativo).
VALUTA: Il termine ha diversi significati a seconda del contesto in cui è utilizzato. Nel gergo di banca, la valuta nel conto corrente è il giorno in cui, a prescindere dalla data di ordine e di esecuzione di un'operazione (per esempio di accredito o di addebito), iniziano a maturare gli interessi (passivi o attivi). Nel gergo economico, la valuta è il termine che indica la moneta in circolazione in un determinato Paese, in cui ha corso legale, ed è chiamata pure "divisa". Da valuta viene l’aggettivo valutario (così, rischio valutario è quello legato al variare della ragione di cambio tra una valuta e l’altra).
VOLATILITA': è la variabilità di un prezzo in una unità di tempo, e per questo è spesso un termine usato come sinonimo di rischiosità di un bene: sia materiale (l'oro, il petrolio o gli immobili) sia mobiliare (azioni o obbligazioni). Le azioni hanno una volatilità più alta dei BOT, perchè è relativamente facile e frequente che una quotazione di un titolo azionario perda o guadagni il 10% in una sola seduta, mentre la stessa variabilità è impensabile per la quotazione di un bond a brevissimo termine. Ma anche all'interno delle azioni e dei bond la volatilità è variabile: i titoli tecnologici sono più volatili dei titoli dei servizi di pubblica utilità, mentre un BOT a tre mesi è molto meno volatile di un BTP a 10 anni. Un insieme di titoli in un certo indice, infine, è per definizione meno volatile di un singolo titolo di quell’indice.
WALL STREET: È il nome della via di Downtown a New York dove ha sede la Borsa maggiore, il Nyse (New York Stoxx Exchange). Wall significa muro, e Wall Street era già il nome della via che delimitava a nord Manhattan, allora New Amsterdam, quando era agli inizi, cioè olandese. A parte la spiegazione del nome in quanto muro, gli studi sulle mappe del tempo dicono anche che il nome “De Waal Straat” non si riferisce a un muro ma ad un importante gruppo di persone che contribuì a fondare New Amsterdam, i Walloons. Da quando vi è la sede del Nyse, il termine indica la Borsa americana e il quartiere con la comunità finanziaria di New York, oltre che gli interessi finanziari in contrapposizione a Main Street (l’economia reale)..