mercoledì 30 marzo 2011

In Germania trionfano i verdi, in Italia non esistono


Il dramma giapponese, con annessa possibile catastrofe nucleare, ha riaperto il dibattito sull'opportunità di utilizzare l'atomo per produrre energia. Un po' in tutto il mondo le immagini della centrale di Fukushima Daini, mezza diroccata e pronta a fare piazza pulita di tutto ciò le si trova attorno, ha avviato un profondo ripensamento, in primis nell'opinione pubblica e di riflesso anche in alcuni governi. Il caso più eclatante e importante è quello della Germania. Il governo tedesco ha inserito una decisa retromarcia sulla propria politica di sviluppo nucleare, accellerando la chiusura di gran parte degli impianti comunque già prevista per il 2025. Questo però non ha evitato alla cancelliera Merkel e al suo partito, la Cdu (cristiano democratici), una sonora e storica sconfitta alle elezioni regionali tenutesi in due lander: Baden-Württember, dove la Cdu governava ininterrottamente da ben 58 anni, e Renania-Palatinato, che ha visto l'esclusione dal parlamento regionale della Fdp, alleato della Cdu al gorverno federale. Minore, ma non meno significativo è stato ilcalo in entrambi i lander anche della Spd. Gli unici vincitori della tornata elettorale sono stati i verdi che hanno toccato percentuali di consenso impensabili fino a poco tempo fa, e che grazie all'alleanza con l'Spd formeranno il nuovo governo in entrambe le regioni. Tutto ciò è accaduto perchè molti tedeschi hanno visto nel partito dei verdi una seria alternativa alle politiche ambientali ed energetiche portate avanti dai partiti di governo. E questo è potuto accadere perchè nel loro paese possono fruire di un'informazione seria e attenta, da parte dei media e di alcuni partiti, su tutti i problemi che riguardano l'ambiente, in particolare per ciò che concerne il nucleare. Hanno avuto i mezzi per poter scegliere e decidere.

In Italia, invece, un partito ambientalista serio e capace di catalizzare attenzione e consensi non c'è mai stato, ed ora è completamente scomparso dalla mappa politica. Tutto ciò, al contrario della Germania, ha creato grossi problemi nel dibattito pubblico e politico riguardante i temi dell'ambiente, dove quasi mai si va sul merito delle questioni e l'informazione è spesso carente e superficiale. Naturalmente i primi a soffrire di questa situazione sono i cittadini elettori che, specie per quanto riguarda il dilemma atomico, sono costantemente tirati per la giacchetta da una parte e dall'altra, senza poter maturare a fondo una propria convinzione. Qualcuno potrebbe rispondere che a fare le veci dei media tradizionali e dei partiti potrebbe esserci la rete, ma in un paese dove l'80% della popolazione si abbevera di informazioni dalla tv questo è difficile, e per di più la rete è dispersiva e bisogna averne dimestichezza. In paesi come la Germania, ma un po' in tutto il nord Europa, il dibattito ecologico è arrivato a vette che da noi sono ancora impensabili. Come è assurdo il fatto che i tedeschi producano a oggi dal sole più energia di un paese come l'Italia, che del sole ha da sempre fatto il suo primo cittadino. Dunque sarebbe davvero il caso che, se non il partito dei verdi, quantomeno gli altri partiti sviluppino e diffondano una loro politica ambientale, di qualsiasi tipo, ma che lo facciano. Nel 2011, con quello che rischia il mondo non è più possibile fregarsene e pensare solo ai voti. La politica dovrebbe essere anche coraggio e innovazione. Ma vai a farglielo capire.

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