In questi giorni sono state scritte miliardi di parole sulla guerra in Libia, ma di notizie vere ne giungono poche. Come inesistenti o quasi sono le immagini dei danni provocati dalla coalizione "accidentale" (l'accidentalità sta nel modo in cui si è formata e conducono la guerra). Sui media tradizionali le uniche testimonianze che a pochi chilometri dalle coste sicule c'è una vera guerra, con morti e affini, sono date dagli sporadici filmati rilasciati dalla US Navy che mostrano i "bellissimi" Tomahawak che si staccano dalle navi americane e si librano felici nel cielo. Così li ha definiti una giornalista di rainews 24 allo scoppio del conflitto: «rivediamo le immagini dei missili Tomahawak, sono molto belle» ha detto, per poi concludere, rivolgendosi all'inviato in Libia con un «buona notte», e tra le risate: «certo si annuncia una notte movimentata da quelle parti». Purtroppo la guerra nelle nostre case entra, o meglio, passa così, con immagini spettacolari e foto stupende di reporter abbivaccati negli hotel dove aspettano di scrivere o registrare il loro pezzo da Pulitzer, rigorosamente lontani dalle bombe. Quelle sono riservate ai libici che, finora, sono sempre i fedeli di Gheddafi. Come si farà poi a riconoscere un libico che muore sotto un missile, se fedele o meno al rais, questo è tutto da vedere. In ogni caso, l'ennesima guerra dei volenterosi a pochi passi dall'Italia ci pare lontana, lontanissima. Come immensamente distanti da noi ci appaiono le notizie dell'utilizzo di uranio impoverito di cui sono farciti i Tomahawak. Purtroppo sappiamo già di cosa è capace questo scarto dell'opulenza occidentale (ricordate le guerre in Iraq ed ex Jugoslavia, in cui anche nostri soldati si ammalarono?), ma questa è una guerra umanitaria, come d'altronde lo sono state le precedenti, per aiutare i ribelli (chi saranno poi, qualcuno lo sa?) e dunque tutto è lecito. Anche compromettere il futuro di quella terra per molti anni a venire. L'importante è cacciare Gheddafi. Si, perchè se leggiamo i giornali sembra proprio che i nostri caccia, le nostre navi e i commandos che già operano sul terrano, siano li solo per il rais. Il concetto è: sparando migliaia di missili, può anche succedere di ammazzare gente innocente, ma poi noi li faremo passare per fedelissimi del regime e tra i tanti forse beccheremo anche Gheddafi. O forse no, comunque ci avremo provato. Splendide immagini, grandi servizi giornalistici e la coscienza pulita: è la guerra umanitaria bellezza.
martedì 29 marzo 2011
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