E' difficile credere a tutto ciò, e saranno molte le persone che non crederanno a queste fandonie. La speranza è che e forze dell'ordine non si ripieghino su loro stesse, come spesso hanno fatto in passato cercando di proteggere dei vili assassini. Abbiano il coraggio di denunciarli. Il silenzio, in questo caso, non gioverebbe nè a loro e ancor meno ai cittadini, che perderebbero del tutto fiducia nell'istituzione preposta alla loro salvaguardia. Quel ragazzo sarebbe potuto essere ognuno di noi. Sarebbe potuto essere un nostro figlio, un parente, un amico, un fratello che per pochi grammi di fumo è stato massacrato. Riflettiamo su questo e non abbandoniamo il caso.
Voglio proprio vedere se i media tradizionali, soprattutto la televisione, parleranno di questa brutta storia. Spero di si. Visto che di alcuni casi di omicidio, vedi Garlasco o Cogne, se n'è parlato per mesi. E un altro appello lo voglio rivolgere a tutti gli studenti dei collettivi romani: non fate casino, giustamente, solo quando toccano uno di voi o quando dei fascisti commettono delle infamità, schieratevi anche a favore di perfetti sconosciuti, perchè rappresentano ognuno di noi.
Qui sotto c'è un elenco di link per saperne di più:
-Articolo pubblicato su Terra: "Nel braccio della morte" di Rossella Anitori. _clikka qui per leggerlo_
- Memoria che ricostruisce i fatti, pubblicata dal sito Linkontro.info_clikka qui per leggere il pdf_
- Interviste audio, alla sorella di Stefano Cucchi, al padre, all'avvocato che sta seguendo il caso e ad alcuni esponenti politici che si stanno occupando della vicenda _clikka qui_ per accedere alla pagina di Radio Radicale dove sono pubblicate le interviste.
Ecco come lo Stato ci protegge. Le foto diffuse dalla famiglia Cucchi.




