sabato 17 ottobre 2009

Fusti radioattivi a Castelmauro: la prefettura di Campobasso, tramite apposito decreto, ha finalmente autorizzato la rimozione.

Dopo 30 anni i fusti radioattivi stipati in una cantina di Castelmauro, piccolo centro basso molisano, verranno rimossi. E' di oggi (17/10/2009), infatti, la notizia che la prefettura di Campobasso ha affidato, con apposito decreto, l'allontanamento delle scorie e la messa in sicurezza a una temporanea associazione di imprese, costituitasi ad hoc, di cui fanno parte le tre società che si sono aggiudicate l'appalto: Nucleo, Campoverde e Protex. I bidoni, finora tenuti in condizioni di assoluta insicurezza, verranno trasportati in un centro di smaltimento alle porte di Francoforte, in Germania. Dalle ultime indiscrezioni, però, la storia nasconde ancora delle sorprese. Alcune rilevazioni effettuate nella cantina di via Palazzo numero 6, infatti, hanno fatto emergere la possibilità che oltre ai fusti di cui si è accertata l'esistenza potrebbero essercene degli altri nascosti o cementificati. Se questa ipotesi dovesse rivelarsi concreta, i lavori di rimozione troverebbero sulla loro strada un intoppo non da poco, che potrebbe comportare ritardi al momento non quantificabili. Il denaro necessario all'operazione di rimozione, circa un milione e mezzo di euro, verrà equamente stanziato dalla regione Molise e dalla protezione civile.

Soldi pubblici dunque, per una storia tutta privata. C'è bisogno infatti di spiegare, almeno a grandi linee, com'è possibile che dei rifiuti tanto pericolosi siano finiti all'interno di una cantina, in uno sperduto paesello del basso Molise. Era il 1979 quando il fisico nucleare Quintino de Notaris, originario di Castelmauro, decise di "portarsi il lavoro a casa" e di stipare circa duemila fusti conteneti scorie radioattive nella cantina situata sotto la sua abitazione, nel centro del paesino. Da allora molti si sono prodigati affinchè il sito venisse dismesso e assicurato, ma tra una cosa e l'altra non è mai arrivata la decisione risolutrice. Nel 2007, però, de Notaris muore a Cuba e il fratello Giovanni rinuncia alla scomoda eredità. La patata bollente passa dunque allo Stato e alla regione Molise, che dopo mille travagli, e alcune rilevazioni che hanno accertato un livello di radioattività nell'area "preoccupante", hanno finalmente deciso di risolvere il problema.

La società temporanea che si occuperà dei lavori ha già pianificato l'intervento. Tutta la zona verrà evacuata ed isolata e personale specializzato sistemerà i fusti su dei carrelli. Questi saranno poi spinti a circa 150 metri dalla cantina, in corso Italia, dove ad attenderli ci sarà un automezzo che, una volta caricato, farà la spola con il locale campo sportivo per l'ultimo passaggio. Da qui, infatti, i fusti verranno caricati su uno speciale autoarticolato che, prima di scaricare il tutto in Germania, farà tappa a Ravenna per la schedatura del carico. Non voglio "tirarla" a nessuno, ma speriamo bene.

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