martedì 19 gennaio 2010

Prima giornata di lavori, a Bari, per il meeting mondiale dei giovani




Si è conclusa da poco la prima, intensa, giornata di lavori al meeting mondiale dei giovani, ospitato dalla città di Bari. Una sessione quella di oggi, che è servita ai 1500 delegati di oltre 160 paesi per conoscersi e per iniziare a prendere dimestichezza con le diverse istanze, idee e opinioni sul futuro del pianeta. Sullo sfondo delle molteplicità c'è stato un unico comune denominatore: la forte richiesta di rinnovamento. Rinnovamento a tutti i livelli: politico, economico, sociale e partecipativo. Quest'ultimo tema è stato forse quello più sentito e seguito dai ragazzi, che avvertono, oggi più che mai, l'esigenza di dire la loro e di far pesare la propria freschezza e distanza dalle usuali logiche che informano la politica mondiale. Quella che emerge dalle discussioni è una profonda disaffezione al vecchio modo di fare politica, stantio e inconcludente, dei partiti classici, alla quale fa da contraltare un sempre maggiore attivismo dei giovani nelle realtà locali. Il concetto di base è quello di permeare le comunità locali della cultura e delle istanze che animano il movimento globale, che si contrappone allo sfruttamento indiscriminato dei territori, al deserto dell'uniformità culturale e al montante inattivismo della società civile.

Per quanto riguarda il tema della partecipazione dei giovani ai processi decisionali pratici, sono stati molti gli esperimenti portati alla luce dei delegati, e quasi tutti hanno riguardato amministrazioni locali che hanno sentito l'esigenza di coinvolgere i propri giovani in scelte sempre più concrete. E da questo punto di vista sono davvero molte le esperienze che arrivano dall'Italia. Non più solo chiacchiere, dunque. I giovani sentono l'esigenza di far pesare sul mondo la loro "inesperienza" creativa, che un giorno diventerà l'esperienza rinnovatrice che cambierà il pianeta. Fino a quel momento staremo a vedere. Con la speranza che i politici, ormai ultranavigati, aprano gli occhi sull'enorme ricchezza che rappresentano i ragazzi di tutto il mondo, troppo spesso messi in naftalina.




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