martedì 26 gennaio 2010

Bertolaso denuncia la militarizzazione della macchina degli aiuti ad Haiti, ma subito viene richiamato all'ordine



Ebbene si, sono d'accordo
con quello che ha detto Bertolaso riguardo alla situazione degli aiuti ad Haiti. Non l'avrei mai detto ma, nella vita si sà, c'è sempre una prima volta. In questo caso il Boss della protezione civile italiana ha solo fatto notare quello che è un dato di fatto: nella piccola isola caraibica gran parte della popolazione colpita dal sisma non ha ancora ricevuto nessun aiuto. E la crescente tensione che si va generando tra la gente è la diretta conseguenza di questa strana situazione. Ieri, addirittura, i caschi blu dell'Onu sono stati assaliti dalla folla inferocita, che aspettava la distribuzione di alcune derrate alimentari. Dalle immagini diffuse dal sito di Repubblica (clikka qui per vedere il video) è palese il divario tra la quantità di cibo e le persone che lo aspettano. Questa situazione è tanto più assurda se si pensa che gli aiuti finora giunti ad Haiti danno la possibilità di rifornire molte più persone di quelle che effettivamente ne stanno beneficiando. Allora perchè? Disorganizzazione, troppo protagonismo Usa, interessi a che tutto ciò accada? Questo non ci è dato sapere dai media comuni. Bisogna sperare nel web per capire meglio come vanno le cose, oppure ascoltare online, ne ho già parlato, Radio Caraibes, che dà la possibilità di avere un filo diretto con Port-au-Prince.

Di fatto gli Stati Uniti, almeno nel passato recente, non hanno dato prova di grande efficienza riguardo alle catastrofi naturali. Basta andare a vedere quello che è successo a New Orleans dopo il passaggio dell'uragano Katrina. In quel caso gli aiuti, oltre che mal distribuiti, arrivarono anche piuttosto in ritardo, con il risultato, anche li, di esasperare gli animi e di dover, poi, far ricorso massiciamente all'uso della forza pubblica. E li eravamo in America, a casa loro. Figuratevi cosa potrà accadere ad Haiti, Paese da sempre al centro degli interessi strategici degli Stati Uniti, quando le proteste e le rimostranze della popolazione arriveranno al parossismo e, allora si, ci sarà bisogno di una pesante mano militare.

Bisogna riconoscere che l'Italia è diventata, a livello politico inernazionale, davvero inesistente, se al capo della protezione civile, di cui il governo ha sempre decantato la sagacia,viene imposta una così umiliante marcia indietro di fronte al fatto che la Clinton si è sentita offesa. Perchè non si analizzano le parole di Bertolaso? E si cercano le cause per cui gli aiuti vengono distribuiti così lentamente? Ma si sa, il nostro governo è sempre pronto a compiacere il grande alleato atlantico, figuratevi contraddirlo o addirittura ammonirlo. La cosa che a me pare lampante è il fatto che Haiti finirà per molto tempo in mano alle forze internazionali con a capo gli Usa, con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Non ricordo, almeno dopo la seconda guerra mondiale, di un Paese occupato militarmente dagli americani, pacificamente o non, che non abbia avuto problemi durante e in seguito alla partenza dei militari. Su di Haiti si abbatterà un altro terremoto, che non farà molti morti subito, ma domani chissà.





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