lunedì 25 marzo 2013

Grillo apre la caccia ai "troll disturbatori del blog 5 Stelle". Misura legittima o caccia alle streghe?



A prescindere da se si riuscirà, o meno, a tirare su l'ennesimo governo de "noantri", in questo mese di diatribe, torpiloqui a mezzo stampa e, sostanzialmente, nulla di fatto, sul Movimento 5 Stelle è possibile fare alcune considerazioni. Il dato più lampante riguarda la vita e il dibattito all'interno del Movimento di Grillo. Oggi leggo su alcuni siti web che il comico genovese ha ufficialmente "aperto la caccia" ai "disturbatori" che opererebbero per dividere dall'interno la base del M5S, attraverso commenti negativi e critici in appendice ai post pubblicati sul suo blog. Definiti dal capo supremo, cioè Grillo stesso, "schizzi di merda digitali", questi presunti prezzolati al soldo dei vecchi partiti starebbero minando le granitiche convinzioni dei grillini, semplicemente esprimendo la loro opinione. In pratica Grillo sta chiedendo ai "grillini sani" che frequentano il suo blog, di diventare delatori di coloro osano esprimere posizioni contrarie a quelle dominanti.
 
E' innegabile che ci possa essere anche della malafede da parte di alcuni "followers" del blog, che magari gettano zizzania ispirati da qualcuno che vuole vedere ruzzolare nella polvere Grillo e tutto il suo popolo, ma come si fanno a riconoscere questi da coloro che invece semplicemente dissentono? Il dato che più mi colpisce, però, è l'atteggiamento paternalistico e di arroccamento che, non solo in questa vicenda, il M5S tiene nei confronti dei propri sostenitori. Sembra quasi che Beppe Grillo abbia il terrore di ritrovarsi "nudo" di fronte ad alcuni dati di fatto, che riguardano non solo le sue scelte politiche, ma anche e soprattutto la sua base programmatica. In un Movimento, ormai partito, dove si professa la massima orizzontalità nel processo decisionale, e dove addirittura si parla di Democrazia Diretta le critiche, anche se in malafede, non dovrebbero spaventare, perchè è proprio attraverso il confronto che in un tale modello si dovrebbe arrivare ad una sintesi. Che fine ha fatto la tanto decantata apertura del web, e la sua capacità di auto-regolamentarsi? Si direbbe che la "casa di vetro" prefigurata da Grillo, riguardo alla trasparenza delle istituzioni, valga solo per i suoi avversari politici. Al contrario il M5S si riunisce anche a porte chiuse e non risponde a domande scomode fatte da giornalisti indesiderati, contrapponendo al vecchio modo di fare giornalismo la panacea della diretta web, che sarà pure un'innovazione ma è anche unidirezionale e non permette ai cittadini di capire fino in fondo cosa pensano i rappresentanti che hanno eletto.
Alcuni hanno paragonato il M5S ad una setta, in particolare quella di Scientology. Io non penso sia così, perchè tra coloro che ne animano il dibattito ci sono sicuramente più spiriti liberi che pecore. Persone che in questo momento storico hanno deciso di appoggiare le tesi di Grillo, ma che fondamentalmente non appartengono a nessuno e di fronte a fatti che vanno contro le loro convinzioni  sono pronte a cambiare idea. Più di una volta, però, Grillo si è posto a difesa della purezza dei valori e dell'operato del suo partito, semplicemente mettendo alla porta quelli che portavano all'attenzione del resto della comunità i propri dubbi. Questo atteggiamento è indiscutibilmente settario. L'impressione che se ne ricava all'esterno porta a pensare che quasi non si voglia perdere la fiducia di nessun simpatizzante; che nessuno, una volta entrato nel Movimento, può uscirne e andare in giro a raccontare quello che avviene all'interno. Appena alla ribaltà mediatica sale qualcuno che ha fatto parte di qualche meetup, contestando ciò che lo ha fatto allontanare dal Movimento, ecco che tutto "l'apparato" grillino, con compatezza e abnegazione degne della più strutturata disciplina di partito, opera per screditarlo e definirlo un venduto.
Non mi pare che questo sia il modo giusto di portare avanti la battaglia, legittima e importante, che il M5S ha dichiarato agli sprechi e al malcostume pubblico. Se si è sicuri delle proprie tesi non si ha paura che qualcuno possa confutarle dall'oggi al domani. A maggior ragione se si è degli strenui assertori della supremazia della rete rispetto ai vecchi media e ai vetusti processi decisionali. Il web però di confronto e libertà vive, e non è una contraddizione da poco quella che Grillo palesa ogni volta che sbraita perchè qualcuno ha osato criticarne l'operato o le parole.
 La mia sensazione, come ho scritto anche in un altro post, è che raggiunto il grande obbiettivo delle scorse elezioni il M5S si stia un po' sgonfiando. E non perchè incapace di mettere in pratica il programma, ma proprio perchè sta dimostrando di non essere quel Movimento aperto e libertario che molti pensavano. L'ennesimo caso, così diffuso nella prassi politica italiana, di incoerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa. Anche se non credo nella politica, in questo modo si sta sprecando una grossa opportunità. Se a breve si tornerà alle urne difficilmente il M5S farà meglio dello scorso febbraio e, anzi, temo potrebbe perdere molti consensi.

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