mercoledì 6 marzo 2013

Trattive per il nuovo governo: al centro del dibattito spariscono gli italiani. Ma lo sapevamo sarebbe finita così!!!

In un momento storico così complicato e drammatico per il nostro paese, afflitto da una gravissima forma di "democrazia rappresentativa", ci saremmo almeno aspettati dalle forze politiche in campo che al centro dei loro discorsi avessero messo noi, l'Italia, gli italiani e i loro problemi. E invece no, sono giorni, ormai settimane, che sentiamo parlare solo ed esclusivamente di loro, i partiti, i movimenti o come li volete chiamare, e il "loro" futuro. Dai 5 Stelle, movimento politico venuto dal basso e per il basso, per promuovere una nuova orizzontalità nei rapporti di forza, ci saremmo aspettati una ferocia sconsiderata nel mettere in cima alla lista delle priorità i nostri guai, così bene illustrati in campagna elettorale. Ma anche dalla loro parte, da questo punto di vista, che poi è "il punto di vista", non abbiamo sentito altro che: "noi non ci alleeremo con nessuno", "facciamo un governo nostro", "i partiti sono altro da noi" etc etc. Sarebbe davvero poco piacevole svegliarsi domani e scoprire che anche l'ormai "partito" di Grillo pensa solo ai suoi miseri interessi di bottega. Il dato certo è che il Movimento 5 Stelle, oltre ad una serie di punti programmatici rivolti alla normalizzazione della politica italiana, una visione strategica d'insieme per il futuro del paese non ce l'ha. E' vero, nel loro programma si possono scoregere molte idee che farebbero un gran bene alla vita pubblica di questo derilitto paese, ma in questi giorni di convulse trattative e patetici tentativi di rimettere in moto "la macchina", nessuno e dico nessuno, tantomeno Pd e Pdl, ci ha detto cosa vorrebbe fare per tirarci fuori dalle secche, o quantomeno qual'è la base programmatica sulla quale si dovrebbero  accordare. Niente, si parla solo di alleanze, di tattiche e scambio di posti di rappresentanza. E ancora una volta i cittadini italiani, dopo l'orgia elettorale, quando sembrava che finalmente la democrazia rappresentativa potesse esprimere, oltre agli interessi di pochi e ristretti gruppi di potere, anche le leggittime necessità e rimostranze del popolo, dicevo i cittadini italiani si sono di nuovo ritrovati in coda a tutte le priorità.
I quattro leaders, Grillo, Bersani, Berlusconi e Monti, che stanno giocando la partita politica avranno sulle loro spalle la responsabilità storica di questo momento. Spero possa diventare "il merito" storico di averci salvato, ma sono sempre più pessimista. Al massimo riusciranno a farci sopravvivere ancora per un po'.
Una cosa è certa, negli ultimi venti anni l'Italia ha attraversato due snodi epocali per la sua storia repubblicana, e nel primo, all'epoca di mani pulite nel '94, ha trovato Silvio Berlusconi mentre oggi trova Beppe Grillo. Dopo la guerra, altro momento fondamentale, abbiamo avuto grandi ideologie e altrettanti uomini validi che ci hanno portato ad un discreto benessere, l'Inghilterra durante la guerra ha trovato Churchill, la Francia all'epoca della guerra d'Algeria e della fine della quarta repubblica ha ritrovato De Gaulle, e noi ora Berlusconi e Grillo. Forse invece di ricercare continuamente i vari salvatori della patria, sarebbe stato meglio avere delle grandi visioni d'insieme, dei progetti, delle ideologie. Ma è vero, l'epoca in cui si immaginava il futuro e se ne discuteva è passata, ora si cerca meramente di amministrare lo "stronzo" prsente. Però forse un po' male "ci dice"!?

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