venerdì 29 marzo 2013

Omicidio Aldrovandi: il vergognoso sit-in dei poliziotti del Coisp sotto l'ufficio della mamma del ragazzo ucciso; un altro chiodo sulla bara dell'Italia


Le immagini dei poliziotti del Coisp (sindacato di polizia di area cento-destra) che manifestano a Ferrara per i loro "complici" in galera è un qualcosa di nauseabondo. Ancora di più se si pensa al luogo scelto per il sit-in, la piazza antistante l'ufficio dove lavora la mamma di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti. Una madre che ha lottato fino allo stremo per avere giustizia da uno stato che in più di un'occasione, quando si è trattato di dover punire i propri "servi" macchiatisi di azioni infami, si è tirato indietro e ha coperto le loro (e sue) vergogne. Vedere una madre costretta, dopo aver perso il proprio figlio massacrato da coloro avrebbero dovuto proteggerlo, a scendere in strada con in mano una gigantografia del caro con il cranio spaccato, in una pozza di sangue lascia senza parole. Siamo un popolo in affanno, senza più forze, e questi fatti lo dimostrano, perchè fanno capire al mondo intero a che grado di bassezza è arrivata la nostra cultura e il nostro senso di solidarietà civile. Si può anche essere discordanti nei confronti della sentenza dei giudici, che hanno condannato gli agenti di polizia responsabili dell'omicidio Aldrovandi a tre anni e sei mesi di reclusione (in realtà è tanto se ne faranno 6 mesi), ma era necessario (e possibile) andare a protestare dalla madre del ragazzo ucciso? Oltretutto, da quello che si è capito dalle dichiarazioni di Patrizia Moretti, questo non è il primo caso di intimidazioni  (vero è proprio stalking) ricevute nel corso di questi anni di processo. Anche se tra le fila delle forze dell'ordine vige lo "spirito di corpo", che porta gli agenti a proteggersi l'uno con l'altro, fino a dove si può arrivare per autoconservarsi ed evitare di rispondere dei propri crimini? Sono sicuri, i signori poliziotti che ieri con i cartelli in mano si sono prestati a quella volgare pantomima, che sia questa la strada giusta, anche per il loro interesse? A me pare che oltre la corruzione, la malapolitica e tutto il resto, sia proprio questa regressione culturale, che mette al primo posto il più becero corporativismo rispetto all'interesse comune, a distruggere giorno dopo giorno la coesione, di cui oggi tanto avremmo bisogno, del (fu) popolo italiano.

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