sabato 7 marzo 2009

La fantastica gufata di Mourinho


Josè Mario dos Santos Mourinho. Comunemente conosciuto come Josè Mourinho: "The SpecialOne". Si, perchè il mago di Setubal è un tipo davvero speciale. Lo ha dimostrato ancora in questi giorni, quando ha deciso di strigliare il sonnacchioso e formale mondo del calcio. Non che non lo avesse già fatto, nei mesi passati bastava che aprisse bocca, che si trovasse un microfono davanti ed erano dolori per i suoi avversari. Questa volta però si è preso una bella responsabilità. Lasciamo stare le feroci polemiche del dopopartita con la Roma. Rigore, non rigore, buona prestazione e quant'altro. Nell'ultima infuocata conferenza stampa "Mou" ha fatto una cosa assolutamente vietata nel mondo del calcio, almeno a livello formale. Ha gufato su tutti i suoi avversari più prossimi. "Zero titoli a Roma, zero titoli a Juve, zero titoli a Milan". Sono state queste le sue parole, e bastava guardare le facce dei giornalisti presenti nella sala stampa per rendersi subito conto dell'imprevedibilità dell'esternazione. Naturalmente i commenti degli allenatori delle squadre in questione sono stati di condanna. Ma l'allenatore dell'Inter è la persona che più assomiglia a un Caterpillar. Spiana senzà guardarsi indietro, e non tiene conto dell'opinione dei suoi nemici. E di nemici "Mou" ne ha molti, e tutti vorrebbero vederlo col grugno nella polvere. Ma è proprio nella sua fantastica capacità di tirarsi dietro gli improperi di chi non lo stima che risiede la sua rivoluzione. Mourinho è un uomo che vive d'intensità e se il mondo che lo circonda non è "spinto" non può dispiegare tutta la sua potenza comunicativa. Il gusto per la provocazione, per la rivalità non banale, per l'anticavallerismo fa parte del suo mestiere d'allenatore, tanto quanto la rifinitura del sabato. Il mondo del calcio italiano, tranne che nel suo periodo d'oro, gli anni di Sivori, Herrera e Rocco, ha sempre mantenuto una ben definita accortezza nei rapporti tra le squadre. La rivalità tra i grandi team del campionato è sempre stata accessa ma comunque informata ad un sostanziale "volemose bene". Mourinho ha riportato l'antagonisno ai livelli degli anni sessanta, quando i personaggi simbolo dei vari club spesso si odiavano. Purtroppo oggi bisogna stare attenti anche ai contraccolpi sulle curve. Le persone che vanno allo stadio sovente si lasciano influenzare negativamnete, e caricare troppo gli animi non è saggio. Ma almeno per quanto mi riguarda gli episodi peggiori degli ultimi anni non attendono agli stati d'animo dei protagonisti della pedata.
Ora lo SpecialOne deve soltanto vincere, campionato e champions. Solo così una parte minoritaria dell'Italia calcistica potrà godere fino al parossismo, mentre l'altra, ben più corposa, dovrà mangiarsi le mani fino ai polsi. Daje Mou, facci godere.

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