La primavera è da molti indicata come la stagione migliore per visitare la città eterna. Naturalmente molti posti sono più belli e accoglienti nel periodo nella quale la natura si risveglia dal torpore invernale, ma Roma in primavera è addirittura raggiante. Non è facile usare quest'aggettivo per una città, come la nostra capitale, afflitta in modo cronico da tutti i mali caratteristici delle metropoli contemporanee. Tanto più che negli ultimi anni l'autunno e l'inverno, per la loro piovosità, sono diventate stagioni impossibili. Le piogge a Roma non sono mai blande, al contrario assumono quasi sempre le dimensioni di fitti e interminabili scrosci, e l'acqua che cade occlude i tombini, rende impraticabile l'attraversamento, per i pedoni, di molte strade, e evaporando porta nell'aria il fetore del vissuto della città. Un problema serio quello della vivibilità delle metropoli, ma a portare un po' di conforto al quotidiano arrabattarsi dei cittadini, per strade intasate di auto e autobus che non passano mai, c'è appunto la stagione primaverile. Molti viali alberati ritrovano colori insperati tra il grigiore opprimente dei palazzoni periferici, e per qualche istante è possibile addirittura sentire il profumo dei germogli che sbocciano. Tra gli scempi urbanistici praticati in passato da palazzinari senza scrupoli, l'orgoglio verde della città è rimasto quasi interamente intatto. Numerosi sono, infatti, i parchi che da un ideale vista dall'alto disegnano, qua e la nel tessuto urbano, ricami di verde che squarciano l'altrimenti monotona apatia degli smorti colori dell'asfalto e del cemento. E' un piacere vedere come i romani godono di questa insperata ancora di salvezza, lanciata loro dai vecchi illuminati metodi di concepire i luoghi dell'inurbamento, che permettono anche alla gente di città di stendersi con l'aria tiepida tra l'erba che ha perso la brina delle giornate più uggiose. E' proprio vero, anche per un sostenitore della modernità come me, l'uomo ha bisogno di natura. La miriade di stimoli che affliggono il cervello umano in una normale giornata di traffico soccombono di fronte alla vista della natura che rinasce. Di fronte ai malanni dello stress, ai veleni del cosiddetto benessere, all'abbruttimento del nostro spirito per via dell'uniformità cromatica, l'unica, valida alleata che abbiamo è la bellezza. La bellezza che possiamo trovare in un buon libro, in una splendida vista, guardando una bellissima donna, oppure, appunto, godendoci la primavera, la stagione in cui anche Roma è bella.
mercoledì 22 aprile 2009
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