venerdì 17 aprile 2009

Terremoti nel mondo: la faglia di Sant'Andrea e il terrore del Big One (documentario sulla faglia di Sant'Andrea)



Non solo l'Italia è alle prese con un territorio dalle caratteristiche geologiche instabili. Il nostro paese, l'unico in Europa ad avere ancora vulcani attivi come l'Etna, lo Stromboli e il Vesuvio, è da sempre vittima dei capricci della terra. Ma in altre zone del mondo il problema è il medesimo se non più serio. E' il caso della California, che ospita la più famosa faglia del mondo, quella denominata di San Adreas. La faglia fu individuata e inizialmente studiata nel 1895 da Andrew Lawson, un professore di geologia dell'Università di Berkeley, che le diede il nome di un piccolo lago situato proprio nella valle creata dalla faglia , La laguna de San Andreas. La faglia, ben visibile anche dall'esterno, attraversa le due più grandi megalopoli dello stato di California, Los Angeles e San Francisco, e per questo da sempre gli abitanti della zona guardano con terrore al risvegliarsi dell'attività sismica. Già nel 1956, con il famoso terremoto che distrusse San Francisco, il settore nord della faglia sprigionò la sua devastante potenza portandosi via circa 3000 persone, e un altro importante terremoto si ebbe ancora più in la nel tempo, nel 1857, quando a risvegliarsi fu il tratto centrale. Ma il vero problema, studiato e monitorato da molti importanti scienziati, è rappresentato dal segmento sud che è inattivo da circa 250 anni. Ed è proprio questa lunga inattività, e il relativo accumulo di energia dato dallo sfregamento tra i vari tratti della faglia, che fa temere un terremoto di intensità mai vista, il Big One, il sisma che cancellerà tutto.

La faglia di San Andreas è composta da vari segmenti e attraversa, da nord a sud, quasi tutta la California occidentale, passando attraverso Los Angeles e San Francisco per intersecarsi con un'altra importante paraclasi, quella di San Jacinto. La parte di crosta che si trova a ovest della faglia si muove verso nord, mentre quella situata a est si muove verso sud. Questo particolare tipo di movimento della crosta terrestre ha dato vita alla faglia che è, proprio per questo, di tipo trascorrente. L'accumulo di energia prodotta dallo sfregamento delle due enormi porzioni di roccia produce, quando viene rilasciata, dei violenti terremoti.


L'enorme energia accumulata nei due secoli e mezzo di inattività potrebbe, dunque, provocare uno dei terremoti più potenti e catastrofici di tutti i tempi. E' la tesi di uno studio compiuto dal geofisico Yuri Fialko dello Scripps Institution of Oceanography di La Jolla (Usa), e pubblicato dall'autorevole rivista scientifica Nature. Dunque non un allarme privo di basi scientifiche. Secondo Fialko "la faglia sta accumulando un'energia estremamente elevata che potrebbe essere rilasciata attraverso un violentissimo terremoto" e il ricercatore si spinge ancora più in la e avverte che "l'appuntamento con il sisma non dovrebbe essere poi così lontano". Per le sue ricerche Fialko si è avvalso, oltre che dei normali sensori posti direttamente sulla faglia, anche di dati raccolti dal 1985 a oggi da due satelliti dell'agenzia spaziale europea. I satelliti hanno permesso al ricercatore di avere un quadro preciso della scansione temporale in riguardo al movimento della terra intorno alla faglia. In questo modo è stato possibile vedere gli spostamenti, e dunque gli sfregamenti della crosta, e relazionarli all'accumulo di energia.


L'ultimo importante terremoto prodotto dalla faglia di San Andreas si è avuto nel 2004 a Parkfield, ed è stato di 6,6 gradi Richter. I sismologi l'avevano predetto, sbagliando, per il 1993, basandosi sull'intervallo temporale dei sismi passati (1857, 1881, 1901, 1922, 1934, 1966), che vedeva prodursi nella zona un terremoto ogni 22 anni. La previsione fu errata ma l'intensità e la zona dove sarebbe dovuto avvenire fu giusta. Comunque aspettando il Big One gli americani si preparano a riceverlo intensificando le misure di sicurezza, costruendo edifici solo con metodi antisismici e pianificando ogni dettaglio di un possibile post-sisma. Quando si vive in un luogo come la faglia di San Andreas non ci si può affidare solo alla benevolenza di Dio.





5 commenti:

  1. complimenti, questa relazione è molto accurata.. ;)

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  2. wow è incredibile....sono senza parole. complimenti !!

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  3. madò veramente bll qst relazione......

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  4. avrei paura ad abitarci là vicino... cmq qst relazione oltre a essere completa e dettagliata mi ha incuriosita particolarmenteeeeeeeeeeeeeeeeeeee......... bravo/a a ki l'ha scrittaaaaaa !!!!!!!!!! =D

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