venerdì 10 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo: ora c'è paura anche in altre regioni

In questi giorni in Italia centrale tra scosse avvertibili e scosse non percepibili dalle persone, sono state circa 3000 gli eventi sismici registrati. Questo continuo tremare della terra, in maniera costante e violento, ha tremendamente stressato la gente sia nei luoghi più colpiti dalla tragedia che nelle regioni confinanti con l'Abruzzo. Il fronte del sisma si è allargato rispetto alla prima forte scossa, registrando epicentri diffusi intorno tutta la zona dell'Aquila, da nord a sud. Le oscillazioni del terreno sono state avvertite spesso in tutto il centro-Italia a causa anche dell'intensità dei terremoti. Ci sono stati ben 3 sismi con magnitudo superiore ai 5 gradi della scala Richter, e molti altri si sono attestati sui 3 o 4 gradi. Dunque non semplici scosse d'assestamento, o meglio, non come le abbiamo sempre vissute. E l'impressione, assolutamente non fondata su criteri scientifici, è che tutto non sia ancora finito. Questa notte nelle Marche, precisamente a Ascoli Piceno, molta gente ha passato la notte in macchina o comunque fuori casa. Erano 101 anni che un grosso terremoto non colpiva una città con un numero di abitanti significativo. I cittadini non si fidano di questo continuo sobbalzare e oscillare del terreno, e si diffonde la paura che prima o poi possa toccare anche alla loro città. Gli scienziati che si occupano di questi fenomeni sono assediati dalle domande di una popolazione che ha sempre più paura, ma purtroppo per quanto riguarda il comportamento della terra nulla può essere predeterminato. E' difficile anche per studiosi ben preparati dire se e dove ci sarà il prossimo terremoto. L'unica cosa certa è che le scosse continueranno ancora, e con intensità variabile, per ancora molte settimane, forse mesi.

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