Dunque la notizia di un ulteriore forte scossa, sembra di magnitudo 5.6, è accertata. Secondo le prime notizie che giungono dagli operatori che stanno lavorando alla rimozione delle macerie, in quanto il centro del capoluogo abruzzese è stato completamente evacuato, parlano del definitivo crollo della basilica delle anime e di un morto accertato in un paese nei dintorni dell'Aquila. Aumenta, dunque, il prezzo in vite umane. Ma c'è da mettere in conto anche l'enorme catastrofe per quanto riguarda il patrimonio artistico-architettonico. L'Aquila è chiamata la città delle 99 chiese e dalle testimonianze di chi si trova sul luogo della catastrofe non un campanile è rimasto in piedi. Di sicuro l'attenzione primaria va rivolta alle persone ma la cultura e la memoria di un popolo, in casi come questi, diventano un appiglio fondamentale alla quale aggrapparsi per ricominciare. A quanto pare, in una telefonata pomeridiana, il presidente degli Stati Uniti, Obama, ha offerto il contributo del proprio paese per cercare di riportare al loro splendore i monumenti disastrati. Berlusconi ha accettato l'aiuto, che sembra essere destinato all'intera ricostruzione. Dunque gli Stati Uniti allevieranno, almeno dal punta di vista economico, il peso della ricostruzione. Un bel gesto.
martedì 7 aprile 2009
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