Roma non finirà mai di farmi incazzare e allo stesso tempo di stupirmi. La città eterna è da sempre luogo di contraddizioni, diventate peculiari della cultura e della quotidianità della metropoli. E una caratteristica forte della nostra capitale è il suo tenace attaccamento alla tradizione, alla parlata dialettale e al suo provincialismo esasperato, che convivono accanto alla dimensione più moderna e multiculturale propria delle grandi città occidentali, in un perfetto sincretismo. Da questo punto di vista non v'è nessuna città come Roma. I tanti quartieri che compongono il frastagliato tessuto urbano possono essere comparati ad altrettanti paeselli caratterizzati da una vita propria. Nei rioni come Centocelle, Esquilino, Quadraro, Pigneto si custodisce e tramanda questa peculiarità, che è alla base del fatto che vi voglio raccontare. I riti che compongono le celebrazioni pasquali sono molto comuni nella nostra penisola, così ancorata alla sua radice cattolico-cristiana. Ma vedere nel bel mezzo di una metropoli come Roma una processione del venerdì santo mi è parso strano e curioso. Io vengo da un piccolo paese del sud, dove processioni, via crucis e altri riti del calendario
sabato 4 aprile 2009
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